Pagina:Rivista italiana di numismatica 1891.djvu/554: differenze tra le versioni

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qui registrare qualche maggiore dettaglio sulle opere che resero allora celebre il nostro Peruzzo, ma disgraziatamente le mie ricerche e quelle che fecero egregi e gentilissimi amici<ref>Il sig. Cav. {{Ac|Ercole Gnecchi}} e il sig. Dott. {{Ac|Solone Ambrosoli}} vollero gentilmente consultare le opere dell’Ortelio nella Biblioteca di Brera con tutta diligenza: il primo mi scriveva dopo accuratissimo esame: «Credo non si possa affermare quello che dice la Biblioteca Picena».</ref> non approdarono ad alcun risultato e mi fu giuocoforza rinunziare alla speranza di completare le poche notizie sulla vita del Bartolelli, aspettando una combinazione fortunata che mi ponga sott’occhio qualcuna delle sue carte o qualche autore che ne parli.
qui registrare qualche maggiore dettaglio sulle opere che resero allora celebre il nostro Peruzzo, ma disgraziatamente le mie ricerche e quelle che fecero egregi e gentilissimi amici<ref>Il sig. Cav. {{AutoreCitato|Ercole Gnecchi|Ercole Gnecchi}} e il sig. Dott. {{AutoreCitato|Solone Ambrosoli|Solone Ambrosoli}} vollero gentilmente consultare le opere dell’Ortelio nella Biblioteca di Brera con tutta diligenza: il primo mi scriveva dopo accuratissimo esame: «Credo non si possa affermare quello che dice la Biblioteca Picena».</ref> non approdarono ad alcun risultato e mi fu giuocoforza rinunziare alla speranza di completare le poche notizie sulla vita del Bartolelli, aspettando una combinazione fortunata che mi ponga sott’occhio qualcuna delle sue carte o qualche autore che ne parli.


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E lasciando il Bartolelli, torno alla medaglia che quasi unicamente ce ne conservò la memoria. Ciò che più ferma V attenzione di chi la guarda è la somiglianza quasi perfetta della testa con quella di Sigismondo Malatesta effigiata sulle medaglie modellate dal celebre Matteo de’ Pasti e questo osservò anche il Masetti dicendo :
E lasciando il Bartolelli, torno alla medaglia che quasi unicamente ce ne conservò la memoria. Ciò che più ferma V attenzione di chi la guarda è la somiglianza quasi perfetta della testa con quella di Sigismondo Malatesta effigiata sulle medaglie modellate dal celebre Matteo de’ Pasti e questo osservò anche il {{AutoreCitato|Luigi Masetti|Masetti}} dicendo :
“È la medaglia di a cui si parla una bella incisione simile e, si può dire con franchezza, della stessa mano che scolpi quelle di Sigismondo Malatesta....„;
“È la medaglia di a cui si parla una bella incisione simile e, si può dire con franchezza, della stessa mano che scolpi quelle di Sigismondo Malatesta....„;
e più sotto, descrivendo la medaglia, dice:
e più sotto, descrivendo la medaglia, dice:
“Porta nel diritto la testa di Peruzzo in giovane età, volta a sinistra, ben azzimata all’uso del tempo, e che al primo vederla sembra quella di un Sigismondo....„
“Porta nel diritto la testa di Peruzzo in giovane età, volta a sinistra, ben azzimata all’uso del tempo, e che al primo vederla sembra quella di un Sigismondo....„
E invero la somiglianza della testa, la forma delle lettere, la dimensione della medaglia, lo stile del lavoro, tutto induce a credere che sia opera del Matteo de’ Pasti e non può negarsi come anche in questo lavoro si
E invero la somiglianza della testa, la forma delle lettere, la dimensione della medaglia, lo stile del lavoro, tutto induce a credere che sia opera del Matteo de’ Pasti e non può negarsi come anche in questo lavoro si