Pagina:Rivista italiana di numismatica 1892.djvu/341: differenze tra le versioni

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Il {{AutoreCitato|Francesco Balducci Pegolotti|Pegolotti}}, riportando i cambi ed i prezzi della piazza di Venezia, li traduce sempre in lire e soldi di grossi, lire e soldi di piccoli o denari, ma non nomina mai i bagattini tranne quando fa il ragguaglio fra la moneta friulana e la veneziana (cap. XXXIII), dove parla di bagattini piccioli di Venezia. In tal modo quell’esattissimo scrittore di usi commerciali, mostra che i bagattini ed i denari erano bensì una stessa cosa, ma che il nome di bagattino era adoperato nelle vicino provincie, non a Venezia.
Il Pegolotti, riportanclo i cambi ed i prezzi della
piazza di Venezia, li traduce sempre in lire e soldi
di grossi, lire e soldi di piccoli o denari, ma non
nomina mai i bagattini tranne quando lu il l'agguaglio
fra la moneta friulana e la veneziana (cap. XXXIII),
dove parla di bagattini piccioli di Venezia. Tu tal
modo quell'esattissimo scrittore di usi commerciali,
mostra che i bagattini ed i denari erano bensì una
stessa cosa, ma che il nome di bagattino era ado-
perato nelle vicino provincie, non a Venezia,


Anche a Venezia se ne parla per la prima volta quando si tratta di coniare i piccoli per la terraferma. Senza occuparmi dell’origine di questa parola, nè della sua etimologia, osservo solo che in Lombardia si usa tutt’ora ''bagai'' per dinotare un essere singolarmente piccolo, ''bagatti'' per significare un valore minimo, e nel giuoco del tarocco si chiama ''bagatto'' la carta più piccola: le quali voci tutte hanno la radice comune con ''bagattella'', parola usata in italiano ed in francese.
Anche a Venezia se ne parla per la ]n-iuia volta
quando si tratta di coniare i piccoli per la terra-
ferma. Senza occuparmi dell'origine di (picsta parola,
ne della sua etimologia, osservo solo che in Lom-
bardia si usa tutt'ora Ixujai per dinotare un essere
singolarmente piccolo, //fl'^a/// per siguificare un valore
minimo, e nel giuoco del tarocco si chiama haf/ailo
la carta più piccola : le (piali V(ìci tutte hanno la
l'adice comune con har/nl/eHn. parola usata in italiano
ed in francese.


Alla data del 18 luglio 1442<sup>nota</sup> e cioè pochi mesi dopo i provvedimenti relativi alla moneta minuta per le provincie della parte di terra trcniamo inscritto, nel libro riguardante le faccende del mare, un decreto del Senato che ordina la coniazioni di ''quattrini e mezzi quattrini'' per Ravenna, secondo la lega ed il modello presentato dai massari dell’argento. e prescrive al provveditore di Ravenna, di adoperare, in tutti i pagamenti fatti in quei territori, tali monete nella misura di un cinque per cento.
Alla data del IS luglio M-12 '^''\ e cioè pochi
mesi dopo i provvedimenti relativi alla moneta mi-
nuta per le provincie della parte di terra trcniamo
inscritto, nel libro riguardante le faccende del mare,
un decreto del Senato che ordina la coniazioni' di
(^laurini e mezzi quatVnw per Ravenna, secondo la
lega ed il modello presentato dai massari dcirargi'uto.


Il {{AutoreCitato|Vincenzo Lazari|Lazari}} nella piccola moneta col nome di Ravenna e coll’immagine di S. Apollinare, credette
e prescrivo al provveditore di T^avcnna, di adoperare,
<ref>R. Archivio di Stato. ''Senato'', far. reg. I, e. lllO. — Capitolare delle Brocche, carte 29 t.</ref>
in tutti i pagamenti fatti in (ptei territori, tali mo-
nete nella misura di un cinque per cento.

Il Lazari iiella piccola moneta col Jiome ili
liavenna e coli' immagine di S. .Apollinare, credette

(ITj R. Archivio di Stato. Senato, ^far. reg. I, e. lUO. — Capitolare
delle Brocche, carte 29 t.