Pagina:Zibaldone di pensieri II.djvu/75: differenze tra le versioni

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<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|559}}-->quel di piú che risultava dall’assurdità, barbarie, e pregiudizio sommo, dell’esser tutti nelle mani di un solo inteso a danneggiarli. In questo stato tornava meglio o sciôrre affatto la società o diminuire, ''laxare'', quell’unità, ch’essendo da principio e in natura il massimo e piú necessario de’ beni sociali, cosí dopo la corruzione è il sommo de’ mali e l’istrumento e sorgente delle piú terribili infelicità. <section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|560}}
<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|559}}-->quel di piú che risultava dall’assurdità, barbarie, e pregiudizio sommo, dell’esser tutti nelle mani di un solo inteso a danneggiarli. In questo stato tornava meglio o sciorre affatto la società o diminuire, ''laxare'', quell’unità, ch’essendo da principio e in natura il massimo e piú necessario de’ beni sociali, cosí dopo la corruzione è il sommo de’ mali e l’istrumento e sorgente delle piú terribili infelicità. <section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|560}}


Allora fu che i popoli, abbandonando e distruggendo il loro primo, vero e naturale governo, inerente alla vera natura della società, si rivolsero ad altri governi, alle repubbliche ec., divisero i poteri, divisero in certo modo l’unità; ripigliando quella parte di libertà e di uguaglianza che restava loro sotto la primitiva monarchia; andarono anche piú oltre e ne ripigliarono tanta, quanta non era compatibile colla natura e ragione della società. Ed era ben naturale, perché quel monarca assoluto che doveva disporre di quest’altra porzione di libertà ec. non esistendo piú pel comun bene, non doveva piú sussistere, né sussisteva.
Allora fu che i popoli, abbandonando e distruggendo il loro primo, vero e naturale governo, inerente alla vera natura della società, si rivolsero ad altri governi, alle repubbliche ec., divisero i poteri, divisero in certo modo l’unità; ripigliando quella parte di libertà e di uguaglianza che restava loro sotto la primitiva monarchia; andarono anche piú oltre e ne ripigliarono tanta, quanta non era compatibile colla natura e ragione della società. Ed era ben naturale, perché quel monarca assoluto che doveva disporre di quest’altra porzione di libertà ec. non esistendo piú pel comun bene, non doveva piú sussistere, né sussisteva.