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È di somma importanza al caso nostro una notizia che traggo da {{AutoreCitato|Isidoro di Siviglia|Isidoro}}<ref>{{Sc|{{AutoreCitato|Isidoro di Siviglia|Isid.}}}} ''Orig.'' I, 38, 17.</ref> circa una tal Memmia, sacerdotessa di Apollo, la prima a comporre inni in onore di questo dio e dello Muse, già fin dall’età di Ennio. Sul nomo di lei però discordano le lezioni dei codici: alcuni hanno Mnemia<ref>Id. id. ediz. ''Arval''.</ref>, altri Memmia<ref>Id. id. edif. ''Lindem''.</ref>. Ma se vogliamo stare ai secondi, avremo una ragione di più a confermare la nostra dimostrazione, osservando che l’inno della sacerdotessa Memmia potrebbe da una parte attestarci l’esistenza, anteriore ad essa, di un culto ad Apollo nella sua famiglia, e dall’altra l’importanza e l’incremento che questo dovette acquistare in seguito per opera di lei<ref>I discendenti dovettero serbare memoria della sacerdotessa Memmia, come i Claudii ben ricordavano, anche negli ultimi tempi della repubblica, la vergine vestale Claudia Quinta, che riescì a far entrare in Roma la statua di Cibele trasportata da Pessinunte (v. {{Sc|Babelon}} ''Claudia'', n. 12, 13).</ref>. Se il tipo del diritto di questo denaro, il cognome ''Apollinaris'', la notizia di Isidoro ci rivelano un culto speciale esercitato dalla gente Memmia verso Apollo quale divinità protettrice; il verso di Virgilio, che abbiamo segnato come punto di partenza, ci dà ragione di questo culto. Quali divinità potevano i Memmii venerare con ispecial culto, in memoria della loro origine troiana? Delle due l’una: o Venere o Apollo, entrambi numi tutelari d’ilio. Questa città coi suoi eroi era posta sotto la particolare protezione di Apollo, il quale ne guardava lo stato ed era legato di peculiare affetto ad alcune prosapie, come ad esempio a quella dei Pantoidi; egli vendica Ettore per l’onta di Achille e ptorta nel suo tempio Enea ferito<ref>{{Sc|Curtius}} ''Stor. gr.'' I, pag. 71.</ref>. Del culto poi di Venere in Troia va fatta
È di somma importanza al caso nostro una no-
tizia clie traggo da {{AutoreCitato|Isidoro di Siviglia|Isidoro}} (^3) circa nna tal Meraniia,
sacerdotessa di Apollo, la prima a comporre inni in
onore di questo dio e dello Muse, già fin dall'età di
Ennio. Sul nomo di lei però discordano le lezioni dei
codici: alcimi hanno Mnemia (6*), altri ^Memniia (^°).
Ma se vogliamo stare ai secondi, avremo una ra-
giono di più a confermare la nostra dimostrazione,
osservando che l'iimo della sacerdotessa !Memmia
potrebbe da una parte attestarci l'esistenza, anteriore
ad essa, di un culto ad Apollo nella sua famiglia, e
dall'altra l'importanza e l'incremento clie questo
dovette acquistare in seguito per opera di lei (66j.
Se il tipo del diritto di questo denaro, il cognome
Ajjolh'narfs, la notizia di Isidoro ci rivelano un culto
speciale esercitato dalla gente ]\Iemmia verso Apollo
quale divinità protettrice; il verso di Virgilio, che
abbiamo segnato come punto di partenza, ci dà ra-
gione di questo culto. Quali divinità potevano i
Memmii venerare con ispecial culto, in memoria della
loro origine troiana? Delle due l'una: o Venei'e o
Apollo, entrambi numi tutelari d'ilio. Questa città
coi suoi eroi era posta sotto la particolare protezione
di Apollo, il quale ne guardava lo stato ed era legato
di peculiare affetto ad alcune prosapie, come ad
esempio a quella dei Pantoidi ; egli vendica Ettore
per l'onta di Achille e ptorta nel suo tempio Enea
ferito i^"^). Del culto poi di Venere in Troia va fatta

<ref>{{Sc|{{AutoreCitato|Isidoro di Siviglia|Isid.}}}} OHff. I, 38, 17.</ref>
<ref>Id. ili. ediz. Arerai.</ref>
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<ref>I discendenti dovettero sei-bare mciuoria della sacerdotessa
Menimia, comò i Claudii ben ricordavano, anche negli ultimi tempi della
repubblica, la vergine vestale Cl.iudia Quinta, che riesci a far entrare
in lioma la statua di Cibele trasportata da Pessinunte (v. IIaiìelun
Claudia, n. 12, 13).</ref>
<ref>Curtius Stor. (jr. I, pag. 71.</ref>