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erano ispirate piuttosto dalla vanagloria che dalla verità “''scripta sunt in iis quae facta non sunt; falsi triumphi; plures consulatus; genera etiam falsa.''” La leggenda di Menesteo troiano dovette, fin dai tempi di Ennio, essere divulgata fra i Memmii e durare forse fino ad età inoltrata, quando seguì la fusione delle due mitologie, greca e romana. Questa ipotesi trova una conferma nella, considerazione che i Memmii non acquistarono importanza storica, che nel 538 d. R., fino al quale anno giacquero nell’oscurità, senza che qualche illustre personaggio di quella famiglia potesse diffondere e consolidare la primitiva tradizione della loro origine. Dobbiamo scendere al 667 d. R. perchè la storia faccia menzione la prima volta di un Memmio, oratore noto a tempo delle lotte fra Mario e Silla<ref>V. nota. 9.</ref>. Da questo tempo, come dicevo, la gente dei Mennnii comincia a diventare illustre: vanno ricordati L. Memmio. che militò sotto il comando di Pompeo in Sicilia (672 d. R.)<ref>{{Sc|{{AutoreCitato|Plutarco|Plut.}}}}, ''Pomp.'', XI.</ref> e fu questore in Ispagna nella guerra contro Sertorio (677 d. R.)<ref>{{Sc|{{AutoreCitato|Marco Tullio Cicerone|Cic.}}}}, ''p. Balb.'', II, 5.</ref>, e il fratello Gaio, anch’egli questore in Ispagna nello stesso anno, pretore nel 696, propretore di Bitinia il 697<ref>{{Sc|{{AutoreCitato|Gaio Valerio Catullo|Catull.}}}}, ''Carm.'' X, 28.</ref>, e finalmente ''imperator''<ref>Riscontra il danaro del figlio di lui, ove egli ha il titolo di «''imperator''» Babelon, ''Memmia''. n. 10. </ref>. Ma già prima di questo tempo era seguita la confusione dell’eroe troiano coll’eroe ateniese nella serie dei Memmii a noi incogniti. Varie furono le cause di questa fusione.
erano ispirate piuttosto dalla vanagloria clie dalla
verità i: scripta suiit in iis qiiae facla non sunt; falsi
tri'urnphi ; pliires consulafus ; genera e/iarn falsa. 11 La
leggenda di Menesteo troiano dovette, fin dai tempi
di Ennio, essere divulgata fra i Menimi i e durare
forse fino ad età inoltrata, quando seguì la fusione
delle due mitologie, greca e romana. Questa ipotesi
trova una conferma nella, considerazione che i Memmii
non acquistarono importanza storica, che nel 538
d. IL, fino al quale anno giacquero nell' oscurità,
senza che qualclie illustre personaggio di quella
famiglia potesse difiondcre e consolidare la primitiva
tradizione della loro origine. Dobbiamo scendere al
667 d. R. perchè la storia faccia menzione la prima
volta di un Memmio, oratore noto a tempo delle
lotte fra Mario e Siila W. Da questo tempo, come
dicevo, la gente dei Mennnii comincia a diventare
illustre: vanno ricordati L. Memmio. che militò sotto
il comando di Pompeo in Sicilia (072 d. li.) (*^) e
fu questore in Tsjjagna nella guerra contro Sertorio
(G77 d. li.) (46)^ e il fratello Gaio, anch'egli questore
in Ispagna nello stesso anno, pretore nel OOG, pi'o-
pretore di Bitinia il G97 (^''), e finalmente irnperator^^^).
Ma già prima di questo tempo era seguita la con-
fusione dell'eroe troiano coll'eroe ateniese nella serie
dei Memmii a noi incogniti. Varie furono le cause
di questa fusione.


La civiltà romana si lasciò talmente penetrare
La civiltà romana si lasciò talmente penetrare dalle infiltrazioni del genio greco, che i romani si sentivano più orgogliosi di discendere da antenati
dalle infiltrazioni del genio greco, che i romani si
sentivano più orgogliosi di discendere da antenati
<ref>V. nota. 9.</ref>
<ref>{{Sc|{{AutoreCitato|Plutarco|Plut.}}}}, l'omp., XI.</ref>
<ref>{{Sc|{{AutoreCitato|Marco Tullio Cicerone|Cic.}}}}, p. Baiò., II, 5.</ref>
<ref>{{Sc|{{AutoreCitato|Gaio Valerio Catullo|Catull.}}}}, Carw. X, 28.</ref>
<ref>Riscontra il danaro del figlio di lui, ove egli ha il titolo di « ''imperator'' » Babelon, Memmia. n. 10. </ref>