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{{Pt|rone|{{AutoreCitato|Marco Tullio Cicerone|Cicerone}}}} (3'') i. C. Meiuinius Geiuellus " dove tntt'i codici
{{Pt|rone|{{AutoreCitato|Marco Tullio Cicerone|Cicerone}}}} "C. Memmius Gemellus" dove tutt'i codici hanno "C. Maenius Gemellus " si spiega agevolmente
il rovescio di questo denaro, col supporre che il monetiere avesse il cognome Gemellus<sup>nota</sup>.
hanno " C. Maenius (xemellns " si spiega agevolmente
il rovescio di questo denaro, col supporre che il nio-
netiere avesse il cognome Gomellus i^^).


Il voler trovare in Troia tracce del culto dei
Il voler trovare in Troia tracce del culto dei
Dioscnri per ispiegare il rovescio della nostra mo-
Dioscuri per ispiegare il rovescio della nostra mo-
neta, è opera vana; in Isparta nacque la loro lGgg('nda
neta, è opera vana; in Isparta nacque la loro leggenda
donde si dirama) per tutta la Grecia, sono mai
donde si dirama) per tutta la Grecia, sono mai
associati ad eroi troiani nei monumenti, e resta
associati ad eroi troiani nei monumenti, e resta
perciò unica la notizia di {{AutoreCitato|Gaio Plinio Secondo|Plinio}} (:^-^) e di Claudiano (^Oj
perciò unica la notizia di {{AutoreCitato|Gaio Plinio Secondo|Plinio}}<sup>nota</sup> e di {{AutoreCitato|Claudiano}}<sup>nota</sup> riguardante un dipinto di Parrasio con Enea, Castore e Polluce. Per tali ragioni converrà rinunziare ad una spiegazione plausibile, ovvero ricorrere ad altre congetture. E qui osservo che la spiegazione si pre-
riguardante un di])iuto di Parrasio con Enea, Castore
e Polluce. Per tali ragioni converrà rinunziare ad
lina spiegazione plausibile, ovvero ricorrere ad altre
congetture. E qui osservo che la spiegazione si pre-
senta facile e spontanea a chi legga la storia di
senta facile e spontanea a chi legga la storia di
Menesteo ateniese, che è intrecciata con quella dei
Menesteo ateniese, che è intrecciata con quella dei
Dioscuri.
iJioscnri.


Narra {{AutoreCitato|Plutarco}} che. essendo Teseo re di Atene,
Narra {{AutoreCitato|Plutarco}} che, essendo Teseo re di Atene,
Menesteo, il quale si studiava di guadagnarsi il favor
Menesteo, il quale si studiava di guadagnarsi il favor
della plebe, incitava i più potenti, che già da gran
della plebe, incitava i più potenti, che già da gran
tempo mal comportavano Teseo. ]\[entr' egli faceva
tempo mal comportavano Teseo. Mentr' egli faceva
questi maneggi, aggiunse grande impulso alla se-
questi maneggi, aggiunse grande impulso alla se-
dizione la guerra mossa dai Tindaridi, che soprav-
dizione la guerra mossa dai Tindaridi, che soprav-
vennero, e alcuni dicono, senza esitazione, che soprav-
vennero, e ''alcuni dicono, senza esitazione, che sopravvennero persuasi da lui''. Da principio non facevano
vennero persuasi da lui. Da principio non facevano
ingiuria veruna, ma richiedevan solamente la sorella
ingiuria veruna, ma richiedevan solamente la sorella
rapita da Teseo, e rispondendo loro quei ch'erano
rapita da Teseo, e rispondendo loro quei ch'erano
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<ref>{{Sc|{{AutoreCitato|Marco Tullio Cicerone|Cic.}}}} Fam. XIII, 19.</ref>
<ref>{{Sc|{{AutoreCitato|Marco Tullio Cicerone|Cic.}}}} Fam. XIII, 19.</ref>
<ref>{{Sc|{{AutoreCitato|Gennaro Riccio|Riccio}}}}, Memmia, n. 8; ma il {{Sc|{{AutoreCitato|Theodor Mommsen|Mommsen}}}} (a Borgh. Oeiin: T. I, p. 152) osserva: u Les manuscrits de Ciceron portent C. Mtenius Geiuellus, ce qui a toute l'apparence d'étre la borine leoon ; C. Memmius n'est autre cliose qu'une conjectare assez mal avisée r.</ref>
<ref>{{Sc|{{AutoreCitato|Gennaro Riccio|Riccio}}}}, Memmia, n. 8; ma il {{Sc|{{AutoreCitato|Theodor Mommsen|Mommsen}}}} (a Borgh. ''Oeuvr'': T. I, p. 152) osserva: "Les manuscrits de Ciceron portent C. Maenius Gemellus, ce qui a toute l'apparence d’être la bonne leçon; C. Memmius n'est autre chose qu'une conjecture assez mal avisée".</ref>
<ref>{{Sc|{{AutoreCitato|Gaio Plinio Secondo|Plin.}}}} XXXV, 3G, 10. u Parrliasius pinxit in eadera tabula Aeneam,
<ref>{{Sc|{{AutoreCitato|Gaio Plinio Secondo|Plin.}}}} XXXV, 3G, 10. “Parrhasius pinxit in eadem tabula Aeneam, Castorem, et Pollucem.”</ref>
<ref>{{Sc|{{AutoreCitato|Claud.}}}} ''Eidyl.'' VII, 38.</ref>
Castorem, et Pollucem. n</ref>
<ref>Claud. Enhjì. VII, 38.</ref>