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conchiudere le nozze di Clarice, sua figlia, con quel Filippo Strozzi, ch’ebbe a finire, più che trent’anni dopo, assai tragicamente la vita; non vuolsi disconoscere che quelle nozze passarono in Firenze quasi inavvertite e non furono sturbate che assai leggermente dai magistrati della città<ref>{{Sc|{{AutoreCitato|William Roscoe|Roscoe}}}}, ''Vita di Leone X'', Vol. III. cap. VII, § XV. Milano 1816.</ref>.
conchiudere le nozze di Clarice, sua figlia, con quel
Filippo Strozzi, ch'ebbe a finire, più che trent'anni
dopo, assai tragicamente la vita ; non vuolsi disco-
noscere che quelle nozze passarono in Firenze quasi
inavvertite e non furono sturbate che assai legger-
mente dai magistrati della città<sup>nota</sup>.


La vita d’Alfonsina in Roma corse, puossi dire, nella oscurità sino al 1512, quando a’ Medici si riaprivano le porte di Firenze. Ma, donna, al dir del {{AutoreCitato|Paolo Giovio|Giovio}}, di virile prudenza, in quella oscurità non si lasciava da lei di tener d’occhio gli umori de’ Fiorentini e di caldeggiare le sorti della famiglia.
La vita d'Alfonsina in Roma corse, puossi dire,
nella oscurità sino al 1512 , quando a' Medici si
riaprivano le porte di Firenze. Ma, donna , al dir
del (xiovio , di virile prudenza , in quella oscurità
non si lasciava da lei di tener d'occhio gli umori
de' Fiorentini e di caldeggiare le sorti della famiglia.


Ad Alfonsina e non ad altri vuolsi indirizzata una lettera del 16 settembre 1512, con la quale {{AutoreCitato|Niccolò Machiavelli|Niccolò Machiavelli}} dava ragguaglio della caduta del Gonfaloniere Pier Soderini e di quanto s’era fatto in favore de’ Medici<ref>{{Sc|{{AutoreCitato|Pasquale Villari|Villari}}}}, ''Nicolò Machiavelli i suoi tempi'', Voi. II, Lib. 1, C. XV, pag. 108. Firenze 1887.</ref>. Fu allora ch’ella ritornò in Firenze e vi diede prova d’una operosità senza pari, scrivendo ora a Roma e ora al campo di Lombardia, procacciando, come s’esprimeva Filippo Strozzi in una lettera del 31 agosto 1515, «riputazione allo Stato, animo agli amici e timore agli avversi» e facendo, a dir breve, «quell’offizio che ad altra donna sarebbe impossibile, a pochi uomini facile»<ref>{{Sc|{{AutoreCitato|Luigi Alberto Ferrai|Ferrai}}}}, ''Lorenzino de’ Medici'', cap. I, pag. 8. Milano, ]S01.</ref>.
Ad Alfonsina e non ad altri vuoisi indirizzata una
lettera del 16 settembre 1512, con la quale {{AutoreCitato|Niccolò Machiavelli|Niccolò Machiavelli}} dava ragguaglio della caduta del
Gonfaloniere Pier Sederini e di quanto s' era fatto
in favore de' Medici (^'^). Fu allora ch'ella ritornò in
Firenze e vi diede prova d'una operosità senza pari,
scrivendo ora a lioma e ora al campo di Lombardia,
procacciando , come s' esprimeva Fili[)po Strozzi in
una lettera del 31 agosto 1515 , « riputazione allo
u Stato, animo agli amici e timore agli avversi » e
facendo, a dir breve , « quoU' offizio che ad altra
u donna sarebbe impossibile , a pochi uomini
u facile " ^^^).


A Firenze non si tolse, se cosi si può dire, un
istante dal fianco del figliu. Sollecita com'era della po-
tenza della famiglia, di nulla prooccupavasi, quanto


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<ref>{{Sc|{{AutoreCitato|William Roscoe|Roscoe}}}}, ''Vita di Leone X'', Vol. III. cap. VII, § XV. Milano 1816.</ref>

<ref>Villari, Nicolò Murìiiort'lli i suoi tempi, Voi. II, Lib. 1, C. XV,

pag. 108. Firenze 1887.</ref>
A Firenze non si tolse, se così si può dire, un istante dal fianco del figlio. Sollecita com’era della potenza della famiglia, di nulla prooccupavasi, quanto
<ref>Fkiìrai, iM-i'mino ilf' M>-dici, ctip. I, pag. 8. ^Filano, ]S01.</ref>
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