Pagina:Rivista italiana di numismatica 1892.djvu/78: differenze tra le versioni

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dicembre 1503. Ma la rotta, toccata dall’armi francesi in quella memoranda giornata, gli riusciva fatale. Narrano gli storici ch’egli perisse alle foci del Garigliano, e propriamente a bordo d’una nave, carica soverchiamente di quattro grossi cannoni, ch’egli s’affaticava di sottrarre alla preda del vincitore. Il {{AutoreCitato|Pierio Valeriano|Valeriani}} racconta invece che, rotto l’esercito francese, si rifugiasse in fretta e in furia a Gaeta, dove aveva già fermata stanza con la famiglia, e che salito sur una nave per riparare altrove, naufragasse con molti altri nel porto di quella stessa città in vista d’Alfonsina sua moglie<ref>{{Sc|{{AutoreCitato|Pierio Valeriano|Jo. Pierii Valeriani}}}}, ''De Literatorum Infelicitate'', Lib. II, pag. 133, Hemelstadii. 1661.</ref>.
dicembre 1503. Ma la rotta, toccata dall'armi fran-
cesi in quella memoranda giornata , gli riusciva
fatale. Narrano gli storici eli' egli perisse alle foci
del Garigliano, e propriamente a bordo d'una nave,
carica soverchiamente di quattro grossi cannoni ,
ch'egli s'affaticava di sottrarre alla preda del vinci-
tore. Il Valeriani racconta invece che, rotto l'esercito
francese, si rifugiasse in fretta e in furia a Gaeta, dove
aveva già fermata stanza con la famiglia , e che
salito sur una nave per riparare altrove, naufragasse
con molti altri nel porto di quella stessa città in
vista d'Alfonsina sua moglie<sup>nota</sup>.


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Perduto il marito nell’età di appena trentatré anni, Alfonsina perseverò nella via dell’esilio. In Firenze ella aveva dato in luce, vivente ancora il suocero, due figli, Clarice e Lorenzo. E con Lorenzo, nato il 13 settembre 1492, e con Clarice prese a dimorare, per quanto è dato conoscere, in Roma. La morte di Pietro, in uggia a’ suoi concittadini per la sua malaugurata condotta con Carlo VIII di Francia, parve ammollire gli animi de’ Fiorentini, avversi al casato do’ Medici. È, almeno, un fatto che ad Alfonsina non fu vietato di rientrare in Firenze e di farvi valere i propri diritti, in ciò che concerneva la dote, sui beni del defunto marito. È anzi fama ch’ella ponesse l’opera sua a disporre gli umori de’ cittadini in favore degli esuli. Vero è che Lorenzo, allevato da lei, fu poi bandito, siccome ribelle, dalla città; ma non vuolsi perciò disconoscere che a lei fu dato di
Perduto il marito noli' età di appena trentatrò
anni , Alfonsina perseverò nella via dell' esilio. In
Firenze ella aveva dato in luco , vivente ancora il
suocero, due figli, Clarice e Lorenzo. E con Lorenzo,
nato il 13 settembre 1492 , e con Clarice prese a
dimorare, per quanto è dato conoscere, in Iloma. La
morte di Pietro, in uggia a' suoi concittadini per la sua
malaugurata condotta con Carlo Vili di Francia, parve
ammollire gli animi de' Fiorentini, avversi al casato
do' Medici. È, almeno, un fatto che ad Alfonsina non
fu vietato di rientrare in Firenze e di farvi valere
i propri diritti, in ciò che concerneva la dote , sui
beni del defunto marito. È anzi fama ch'ella ponesse
r opera sua a disporre gli umori de' cittadini in
favore degli esuli. Vero è che Lorenzo , allevato da
lei, fu poi bandito, siccome ribelle, dalla città; ma
non vuoisi perciò disconoscere che a lei fu dato di

<ref>Jo. PiERii Vai.eki.vni, De Lileralorum InfclicUuic, Lib. II, pag. 133, Hemelstadii. 16G1.</ref>