Pagina:L'aes grave del Museo Kircheriano.djvu/126: differenze tra le versioni

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<section begin="1"/><noinclude>pere </noinclude>la forza dell’onde, su di che potrà vedere lo {{AutoreCitato|Johannes Scheffer|Scheffero}} ''de Militia Navali'' nel T. V. aggiunto dal Poleni alle antichità GG. e RR. del {{AutoreCitato|Jakob Gronovius|Gronovio}} p. 871. Parmi da ciò che l’unica conseguenza che si possa dedurre da questa diversità di rostri nei nummi di Labeone sia quella che circa i suoi tempi cominciasse ad essere ricevuta da’ romani la nuova invenzione, ch’era poi certamente in uso fra loro alla metà del VII. secolo ''ab U. C.''„
<section begin="1"/><noinclude>pere </noinclude>la forza dell’onde, su di che potrà vedere lo {{AutoreCitato|Johannes Scheffer|Scheffero}} ''de Militia Navali'' nel T. V. aggiunto dal {{AutoreCitato|Giovanni Poleni|Poleni}} alle antichità GG. e RR. del {{AutoreCitato|Jakob Gronovius|Gronovio}} p. 871. Parmi da ciò che l’unica conseguenza che si possa dedurre da questa diversità di rostri nei nummi di Labeone sia quella che circa i suoi tempi cominciasse ad essere ricevuta da’ romani la nuova invenzione, ch’era poi certamente in uso fra loro alla metà del VII. secolo ''ab U. C.''„


Fin qui la perspicacia e l’erudizione maravigliosa del {{AutoreCitato|Bartolomeo Borghesi|Borghesi}}, da cui ci ripromettiamo non pure le dichiarazioni delle quali qui gli rinnoviamo le istanze, ma eziandio una spiegazione del modo ond’egli tiene, che il rostro dell’oncia riminese, ritrovamento italico, sia divenuto insegna gallica. Conchiudiamo avvisando che rispetto alla moneta coniata, noi opinavamo ch’ella fosse contemporanea a quella di Ancona, e alle tre coniate di Todi, cioè di quegli anni che corsero tra il cacciamento de’ Galli da Rimino e la severa legge romana della totale abolizione della moneta autonoma per tutte quelle parti d’Italia.
Fin qui la perspicacia e l’erudizione maravigliosa del {{AutoreCitato|Bartolomeo Borghesi|Borghesi}}, da cui ci ripromettiamo non pure le dichiarazioni delle quali qui gli rinnoviamo le istanze, ma eziandio una spiegazione del modo ond’egli tiene, che il rostro dell’oncia riminese, ritrovamento italico, sia divenuto insegna gallica. Conchiudiamo avvisando che rispetto alla moneta coniata, noi opinavamo ch’ella fosse contemporanea a quella di Ancona, e alle tre coniate di Todi, cioè di quegli anni che corsero tra il cacciamento de’ Galli da Rimino e la severa legge romana della totale abolizione della moneta autonoma per tutte quelle parti d’Italia.