Pagina:Poesie inedite di Silvio Pellico I.djvu/14: differenze tra le versioni

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Tardi vid’io ch’a indegne colpe avvolta
Tardi vid’io ch’a indegne colpe avvolta
Era sua sapïenza, e vidi tardi
Era sua sapïenza, e vidi tardi
Ch’ei debaccava per superbia stolta.
{{R|54}}Ch’ei debaccava per superbia stolta.


Trasvolaron frattanto i dì gagliardi
Trasvolaron frattanto i dì gagliardi
Della mia giovinezza, e sovra mille
Della mia giovinezza, e sovra mille
Splendide larve io posto avea gli sguardi;
{{R|57}}Splendide larve io posto avea gli sguardi;


E nulla oprai che d’alta luce brille!
E nulla oprai che d’alta luce brille!
E si sprecàr fra inani desidèri
E si sprecàr fra inani desidèri
Dell’alma mia bollente le faville!
{{R|60}}Dell’alma mia bollente le faville!


Lamento sui fuggiti anni primieri
Lamento sui fuggiti anni primieri
Che d’eccelse speranze ebbi fecondi,
Che d’eccelse speranze ebbi fecondi,
E di ricchi d’amore alti pensieri!
{{R|63}}E di ricchi d’amore alti pensieri!


Ma sien grazie al Signor che, ne’ profondi
Ma sien grazie al Signor che, ne’ profondi
Delirii miei, pur non sorrisi io mai
Delirii miei, pur non sorrisi io mai
Agl’inimici suoi più furibondi:
{{R|66}}Agl’inimici suoi più furibondi:


Sempre attraverso tutte nebbie, i rai
Sempre attraverso tutte nebbie, i rai
Del Vangel mi venian racconsolando;
Del Vangel mi venian racconsolando;
Sempre la Croce occultamente amai.
{{R|69}}Sempre la Croce occultamente amai.


Ed il maggior mio gaudio era allorquando
Ed il maggior mio gaudio era allorquando
In una chiesa io stava, i dì beati
In una chiesa io stava, i dì beati
Di mia credente infanzia rammentando:</poem>
{{R|72}}Di mia credente infanzia rammentando:</poem>