Notizie sull'osservatorio di Brera in Milano: differenze tra le versioni

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Caduta la Lombardia sotto il dominio francese, fu ordinato agli astronomi d’estendere quest’opera anche alle regioni che non formavano parte dell’antico Stato di Milano. Una triangolazione di primo ordine, assai più esatta che la precedente, fu estesa da Novara a Bologna; e molti rilievi particolari furono eseguiti dal 1803 al 1806. Questo lavoro fu poi continuato dagli Ingegneri geografi francesi e dall’Istituto geografico Militare, che fu creato in Milano al declinare del dominio napeleonico; e servì poi di base alla gran carta del Lombardo-Veneto e a quella del ducato di Parma, pubblicate da quell’Istituto.
 
Nel 1805 morì il P. Reggio e gli fu surrogato {{AutoreCitato|Francesco Carlini|Francesco Carlini}}, il quale già fin del 1797 era fra i collaboratori della Specola. Egli ed Oriani e Cesaris, malgrado le occupazioni della carta non interruppero le osservazioni astronomiche, e nei primi anni del secolo corrente attesero molto alle osservazioni ed alla teoria di Cerere scoperta poc’anzi da Piazzi, e degli altri tre piccoli pianeti trovati da Olbers e da Harding. Carlini cominciò pure in quel tempo i suoi lavori sulle tavole del Sole e sulle refrazioni astronomiche, che lo resero giustamente celebrato. Nel 1810 la Specola fu arricchita di due strumenti capitali, l’uno e l’altro usciti dell’officina del celebre Reichenbach; e furono l’istrumento dei passaggi e il grande Circolo moltiplicatore, che, servirono alle osservazioni quasi per 50 anni.
 
Negli anni 1821-28 fu intrapresa e condotta a termine la grande operazione geodetico-astronomica, detta ''misura del parallelo medio'', nella quale gli astronomi di Milano, e specialmente Carlini, ebbero una parte molto importante.