Pagina:L'asino d'oro.djvu/284: differenze tra le versioni

CandalBot (discussione | contributi)
m Bot: template SAL
Silvio Gallio (discussione | contributi)
Nessun oggetto della modifica
Intestazione (non inclusa):Intestazione (non inclusa):
Riga 1: Riga 1:
{{RigaIntestazione|268|{{smaller|NOVELLA DELLO STERNUTO}}|}}
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 1: Riga 1:
Con molti baci, ed infinite carezze fu ricevuto, e cominciando a cenare, nel primo, o nel secondo boccone il marito ritorna non aspettato in tal tempo. La moglie crudelmente bestemmiatolo fa prestamente nascondere l’apparecchiata cena, e con maravigliosa dissimulazione del male che fatto avea, li si fa incontro dicendo: O come avete ben da lupi inghiottita quella cena; anzi no l’abbiamo noi gustata, dice il marito, che il mal fuoco tutte le arda queste gaglioffe meretrici, che quasi son stato in pericolo di perdere quanto ho al mondo senza mia colpa. La moglie disiosa, come tutte sono le femmine, di sapere ogni cosa, lo stimola a narrare tutta la novella, e esso che i fatti della sua casa non sapeva biasimando gli altrui così comincia. La moglie del mio compagno, la quale, come tu sai, ha sempre portata buona fama, ed è riputata di somma onestade, questa sera si avea raccolto uno adultero in casa, ed a punto quando andavamo a cena essi insieme giunti si sollazzavano. Ma sentendoci lei venire pose quel giovane in una grande gabbia da polli tessuta di vimini, e sopra quella per ricoprirlo, distende pannilini col zolfo <noinclude>im-</noinclude>{{SAL|284|4|Gianfo90}}
Con molti baci, ed infinite carezze fu ricevuto, e cominciando a cenare, nel primo, o nel secondo boccone il marito ritorna non aspettato in tal tempo. La moglie crudelmente bestemmiatolo fa prestamente nascondere l’apparecchiata cena, e con maravigliosa dissimulazione del male che fatto avea, li si fa incontro dicendo: O come avete ben da lupi inghiottita quella cena; anzi no l’abbiamo noi gustata, dice il marito, che il mal fuoco tutte le arda queste gaglioffe meretrici, che quasi son stato in pericolo di perdere quanto ho al mondo senza mia colpa. La moglie disiosa, come tutte sono le femmine, di sapere ogni cosa, lo stimola a narrare tutta la novella, e esso che i fatti della sua casa non sapeva biasimando gli altrui così comincia. La moglie del mio compagno, la quale, come tu sai, ha sempre portata buona fama, ed è riputata di somma onestade, questa sera si avea raccolto uno adultero in casa, ed a punto quando andavamo a cena essi insieme giunti si sollazzavano. Ma sentendoci lei venire pose quel giovane in una grande gabbia da polli tessuta di vimini, e sopra quella per ricoprirlo, distende pannilini col zolfo <noinclude>im-</noinclude>