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l’Acheronte. Questo fiume non è il solo dell’inferno. I fiumi sono quattro con esso. Donde nascono? Dice Virgilio<ref>{{TestoCitato|Divina Commedia/Inferno/Canto XIV#93|Inf. XIV 94}}. Per questo capitolo devo molto al mio carissimo {{AutoreCitato|Cosimo Bertacchi|Cosimo Bertacchi}} e al suo eloquente opuscolo "{{TestoAssenteIl gran veglio del monte Ida}}, Torino, 1877". Da questo acutissimo geografo, di sopra e sotto terra, gli studi danteschi hanno molto avuto e più aspettano.</ref>:
l'Acheronte. Questo fiume non è il solo dell'inferno. I fiumi sono quattro con esso. Donde nascono? Dice
{{ms|font=0.7pc}}<poem>In mezzo mar siede un paese guasto
Virgilio<ref>{{TestoCitato|Divina Commedia/Inferno/Canto XIV#93|Inf. XIV 94}}. Per questo capitolo devo molto al mio carissimo {{AutoreCitato|Cosimo Bertacchi}} e al suo eloquente opuscolo "{{TestoCitato|Il gran veglio del Monte Ida|Il gran veglio del monte Ida}}, Torino, 1877". Da questo acutissimo geografo, di sopra e sotto terra, gli studi danteschi hanno molto avuto e più aspettano.</ref>:
......... che s’appella Creta,
{{ms|font=0.7pc}}<poem>In mezzo mar siede un paese guasto
......... che s' appella Creta,
sotto il cui rege fu già il mondo casto.</poem></div>
sotto il cui rege fu già il mondo casto.</poem></div>


Cioè sotto Saturno, sotto il "caro duce, sotto cui
giacque ogni malizia morta"<ref>{{TestoCitato|Divina Commedia/Paradiso/Canto XXI#24|Inf. XXI 25}} seg.</ref>.
E' il sogno pagano dell'Eden cristiano, quest'isola<ref>{{TestoCitato|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XXVIII#138|Purg. XXVIII 139}} segg.</ref>:
{{ms|font=0.7pc}}<poem>Quelli ch'anticamente poetaro
l'età dell'oro e suo stato felice
forse in Parnaso esto loco sognaro.
Qui fu innocente l'umana radice.</poem></div>


Cioè sotto Saturno, sotto il "caro duce, sotto cui giacque ogni malizia morta"<ref>{{TestoCitato|Divina Commedia/Paradiso/Canto XXI#24|Inf. XXI 25}} seg.</ref>. E’ il sogno pagano dell’Eden cristiano, quest’isola<ref>{{TestoCitato|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XXVIII#138|Purg. XXVIII 139}} segg.</ref>:
{{ms|font=0.7pc}}<poem>Quelli ch’anticamente poetaro
In Creta, gli antichi pagani sognarono che innocente
l’età dell’oro e suo stato felice
o casto fosse il mondo. E come l'Eden è una divina
forse in Parnaso esto loco sognaro.
foresta, e vi è sempre primavera e ogni frutto, così in Creta,
Qui fu innocente l’umana radice.</poem></div>
{{ms|font=0.7pc}}<poem>una montagna v'è, che già fu lieta
d'acque e di fronde, che si chiamò Ida:
ora è deserta come cosa vieta.</poem></div>




In Creta, gli antichi pagani sognarono che innocente o casto fosse il mondo. E come l’Eden è una divina foresta, e vi è sempre primavera e ogni frutto, così in Creta,
L'uomo mutò l'Eden nella terra laboriosa e disubbidiente: l'Eden pagano si mutò esso. Come {{pt|nel-|nell'}}
{{ms|font=0.7pc}}<poem>una montagna v’è, che già fu lieta
d’acque e di fronde, che si chiamò Ida:
ora è deserta come cosa vieta.</poem></div>


L’uomo mutò l’Eden nella terra laboriosa e disubbidiente: l’Eden pagano si mutò esso. Come {{pt|nel-|}}