Pagina:L'asino d'oro.djvu/94: differenze tra le versioni

CandalBot (discussione | contributi)
m Bot: template SAL
Wherwolf (discussione | contributi)
Stato della paginaStato della pagina
-
Pagine SAL 75%
+
Pagine SAL 100%
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 1: Riga 1:
d’acqua, di pungentissimi sterpi senza numero ricoperti, i quali circuendo quel monte giù da basso d’ogni intorno con naturale siepe, vietavano il potervisi valicare. E’ veniva quest’acqua da una fontana, che in sulla cima del monte, sempre di sonagli ripiena e brillando, era abbondevolissima d’ogni tempo: e nasceva sulla più alta parte della montagna una altissima torre, con graticci di legname, comodo stallaggio per le pecore; e innanzi alla porta si distendevano due ali di chiudenda, ovvero steccato di legname in guisa di muro da ogni lato. A rifar sia di mio, se alla prima giunta tu non l’avessi giudicata una stanza da ladri: appresso alla quale non vi era altro che una picciola casetta con una coperta di canne assai leggiera, dove ogni notte alcuni del numero di quei ladroni tratti per sorte, come mi accorsi poi, in guisa di sentinelle facevan buona guardia. Giunti adunque che furono costoro a questo luogo, posciachè egli ebbero legate noi altre bestie con buone funi innanzi alla porta, entrati tutti in casa senza aspettarsi l’un l’altro, e’ si diedero assai importunamente a chiamare una certa vecchierella, che per li molti anni già aveva fatto arco delle schiene, e alla quale sola pareva che fusse commessa la cura di tutta quella famiglia; e dicevano: Tu sola, vecchia grinza, vituperio del vivere, unico rifiuto dello inferno, ti starai scherzando per casa, senza darci alcun sollazzo o refrigerio dopo tante e così pericolose fatiche; e non attendendo il dì e la notte ad altro che a cotesta golaccia, ti tracannerai il vin pretto, come se tu fossi una pevera, e noi staremo a denti secchi? Ma ella tutta tremando, e dando lor del buon per la pace, con una voce stridente: O fortissimi giovani e fedeli, sola cagion della mia salute, con grandissima cura e con soave sapore sono preparate tutte le vivande: ecci del pane a dovizia, e il vino è già in tavola, i bicchieri sono benissimo lavati, e secondo la vostra usanza è ordinata l’acqua calda per lavarvi a vostra posta. Nè prima ebbe dette costei queste parole, che i ladroni {{SAL|94|3|Panz Panz}}
d’acqua, di pungentissimi sterpi senza numero ricoperti, i quali circuendo quel monte giù da basso d’ogni intorno con naturale siepe, vietavano il potervisi valicare. E’ veniva quest’acqua da una fontana, che in sulla cima del monte, sempre di sonagli ripiena e brillando, era abbondevolissima d’ogni tempo: e nasceva sulla più alta parte della montagna una altissima torre, con graticci di legname, comodo stallaggio per le pecore; e innanzi alla porta si distendevano due ali di chiudenda, ovvero steccato di legname in guisa di muro da ogni lato. A rifar sia di mio, se alla prima giunta tu non l’avessi giudicata una stanza da ladri: appresso alla quale non vi era altro che una picciola casetta con una coperta di canne assai leggiera, dove ogni notte alcuni del numero di quei ladroni tratti per sorte, come mi accorsi poi, in guisa di sentinelle facevan buona guardia. Giunti adunque che furono costoro a questo luogo, posciachè egli ebbero legate noi altre bestie con buone funi innanzi alla porta, entrati tutti in casa senza aspettarsi l’un l’altro, e’ si diedero assai importunamente a chiamare una certa vecchierella, che per li molti anni già aveva fatto arco delle schiene, e alla quale sola pareva che fusse commessa la cura di tutta quella famiglia; e dicevano: Tu sola, vecchia grinza, vituperio del vivere, unico rifiuto dello inferno, ti starai scherzando per casa, senza darci alcun sollazzo o refrigerio dopo tante e così pericolose fatiche; e non attendendo il dì e la notte ad altro che a cotesta golaccia, ti tracannerai il vin pretto, come se tu fossi una pevera, e noi staremo a denti secchi? Ma ella tutta tremando, e dando lor del buon per la pace, con una voce stridente: O fortissimi giovani e fedeli, sola cagion della mia salute, con grandissima cura e con soave sapore sono preparate tutte le vivande: ecci del pane a dovizia, e il vino è già in tavola, i bicchieri sono benissimo lavati, e secondo la vostra usanza è ordinata l’acqua calda per lavarvi a vostra posta. Nè prima ebbe dette costei queste parole, che i ladroni