Pagina:Le pitture notabili di Bergamo.djvu/78: differenze tra le versioni

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<section begin="1" />fresco da ''Cristoforo Bascheni'' d’Averara l’anno 1597. ove in quattordici lunette sono espressi i Fatti mirabili del Patriarca S. Benedetto. Poco più avanti dalla parte opposta ci si presenta la Chiesa di
<section begin="1" />fresco da ''Cristoforo Bascheni'' d’Averara l’anno 1597. ove in quattordici lunette sono espressi i Fatti mirabili del Patriarca S. Benedetto. Poco più avanti dalla parte opposta ci si presenta la Chiesa di


<section begin="2" />{{Centrato|S. CHIARA.}}{{SAL|78|3|Luigi62}}<section end="1" />
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{{Centrato|XXXVII.}}
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{{Capolettera|D}}I Monache Franciscane Conventuali fabbricata l’anno 1533. dopo la distruzione per le Guerre del loro antico Convento e Chiesa di Borgo Canale, e la Donazione fatta loro nel 1532. da Marcantonio Longo degli Alessandri del proprio Palazzo, e Giardino per la costruzione del Monastero, e della Chiesa presente; che è fatta a volta con tre Altari. Al maggiore de’ quali il ''Padre Massimino'' da Verona Cappuccino rappresentò elegantemente la S. Chiara sollevata in alto da un gruppo d’Angeli, colla Custodia in mano, entrovi l’Augustissimo Sacramento. ''Francesco Zucchi'' fece la Tavola dell’Altare che è ''in cornu Epistolte'', dove con tinta forte effigiò i SS. Francesco d’Assisi, Antonio di Padova, e Lodovico dell’Ordine medesimo. E nel dirincontro condusse egregiamente il ''Talpino'' que’ Misterj, che ricingono l’Effigie di rilievo della Beatissima Vergine. Il S. Carlo appeso alle pareti della Chiesa è commendabile Fattura di ''Francesco Cavagna'' figliuolo di ''Paolo'': e gli altri Quadri delle Gesta gloriose della S. Titolare, contornati da stucchi, sono delle migliori manifatture di ''Marco Olmo'', della Scuola di Bologna. E proseguendo il{{SAL|78|3|Luigi62}}<section end="2" />
{{Capolettera|D}}I Monache Franciscane Conventuali fabbricata l’anno 1533. dopo la distruzione per le Guerre del loro antico Convento e Chiesa di Borgo Canale, e la Donazione fatta loro nel 1532. da Marcantonio Longo degli Alessandri del proprio Palazzo, e Giardino per la costruzione del Monastero, e della Chiesa presente; che è fatta a volta con tre Altari. Al maggiore de’ quali il ''Padre Massimino'' da Verona Cappuccino rappresentò elegantemente la S. Chiara sollevata in alto da un gruppo d’Angeli, colla Custodia in mano, entrovi l’Augustissimo Sacramento. ''Francesco Zucchi'' fece la Tavola dell’Altare che è ''in cornu Epistoltæ'', dove con tinta forte effigiò i SS. Francesco d’Assisi, Antonio di Padova, e Lodovico dell’Ordine medesimo. E nel dirincontro condusse egregiamente il ''Talpino'' que’ Misterj, che ricingono l’Effigie di rilievo della Beatissima Vergine. Il S. Carlo appeso alle pareti della Chiesa è commendabile Fattura di ''Francesco Cavagna'' figliuolo di ''Paolo'': e gli altri Quadri delle Gesta gloriose della S. Titolare, contornati da stucchi, sono delle migliori manifatture di ''Marco Olmo'', della Scuola di Bologna. E proseguendo il<section end="2" />