Teatro Historico di Velletri/Persone Insigni della Fameglia Ottavia: differenze tra le versioni

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Morì Caio Ottavio in Nola, ritornando dalla Macedonia di morte repentina mentre doveva ricevere il Consolato, cosi dice Svetonio. Quanta fosse la virtù, et il merito di questuo huomo, lo spiegò Velleio con le seguenti parole degne veramente d'esser registrate da qualunque Autore, non che stampate da' suoi Cittadini; ''Fuit Caius Octavius, et non Patritia, ita admodum speciosa Equestri genitus Familia, gravis, sanctus, innocens, dives. Hic Prætor inter nobilissimos Viros creatus primo loco, cum ei dignatio Iulia genitam Actiam conciliasse uxorem, ex eo honore sortitus est Macedonim, appellatusq. in ea Imperator, decedens ad petitionem Consulatus obiit''. Fù di più Senatore, come s'è detto di sopra, per parere di Sesto Aurelio Vittore<ref>Politico ed autore di opere storiche, vissuto tra il 320 ed il 389, scrisse nel 361 il trattato storico ''De Caesaribus'', a cui probabilmente si riferisce il Teoli.</ref>; e dal Figlio Augusto li fù doppo morte alzato un'Arco molto sontuoso, dice Plinio. Tutte le sopra accennate honorevolezze, e cariche ritenute, vengono espresse nella seguente Memoria registrata da Giano Grutero nelle sue Descrittioni Auguste
{{Centrato|<small>C. OCTAVIVS C. F. C. N. C. PR.<br>PATER AUGUSTI<br>TR. MIL. BISQ. ÆD . PL. CUM<br>C. TORANIO IVDEX QÆSTIONVM<br>PR. PRO. COS. IMPERATOR APPELLATUS<br>EX PROVINCIA MACEDONIA</small>}}<br>
Hebbe Ottavio un Fratello chiamato Lucio Filippo, à cui (oltre alla Madre) lasciò in cura Ottaviano, dice Dione: hebbe due Mogli, una chiamata Ancaria, e di questa nacque Ottavia maggiore, che fù Moglie prima Marcello, e poi di Marco Antonio.