Teatro Historico di Velletri/Arme della Città: differenze tra le versioni

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Di questa Tirannia<ref>Tirennia Anicia Giuliana, appartenente alla ''Gens Anicia'' e moglie del Console Quinto Clodio Ermogeniano Olibrio che fu in carica nel 379 ed a cui fa rifeimento l'iscrizione epigrafica citata dal Teoli.</ref>, dice il Baronio le seguenti parole, ''Dicta est hæc Tirannia Anicia Iuliana uxor Quinti Clodii Hermogeniani, Olibrii V.C. ut produnt antiquæ Inscriptiones, etc.'' Quest'altro Epitaffio, che stà nel Palazzo de' Signori Cesi.
{{Centrato|<small>SEXTO PETRONIO PROBO ANICIANÆ DOMVS<br>CVLMINI PROCONSVLI APHRICÆ PRÆFECTO<br>PRÆTORIO QUATER ITALIÆ ILLIRICI APHRICÆ<br>GALLIARVM CONSVLI ORDINARIO<br>CONSVLVM PATRI ANICIVS HERMOGENIANVS<br>OLIBRIVS V.C. CONSVL ORDINARIVS<br>ET ANICIA IVLIANA C.F. EIVS<br>DEVOTISSIMI FILII<br>DEDICARVNT</small>}}
E perciò l'Abb. Caetano<ref>L'Abate Costantino Caetani (1560-1650), fu custode della Biblioteca Vaticana ed autore di diverse opere d'erudizione.</ref> hà scritto ''Aniciam Cæsarum Stirpem''. Dal che raggionevolmente si dimostra, che l'Arme della Fameglia Anicia sia l'istessa, che dell'Ottavia, antica Impresa di Velletri. Potrebbono alcuni pensare, che l'Arme del nostro Augusto fosse una Stella, perche, mentre si celebravano li Giuochi Funebri in honore di Giulio Cesare Dittatore suo Zio materno, e Padre adottante; e sagrificava egli à Venere, fù veduta di giorno una lucidissima Stella nel Cielo, dal che pigliò buono augurio, e portò sempre in honor, e memoria del suo Zio, e Padre nella Celata scolpita una Stella. Forse da questo gesto d'Ottaviano alcuni pigliano il principio dell'uso comune di alzare una Stella per Impresa. Alessandro ''ab Alexandro'' narra, che nelle Monete d'Argento, che fece stampare Augusto, vi stava impresso il segno di Capricorno; e questo, perche egli sotto tal segno nacque, ''Augustus Octavius nota Sideris Capricorni, sub quo in Lucem natus erat, Argenteum nummum perculsisse dicitur''<ref>Si dice che Ottaviano Augusto avesse fatto battere una moneta d'argento con il simbolo della Stella del Capricorno, sotto la cui luce era nato.</ref>. Svetonio registra, che l'impresa d'Augusto, della quale egli si serviva nelle Lettere, Diplomi et altre Scritture, fosse una Sfinge, ch'altro non rappresentava, ch'un Animal biforme, ''NiIn Diplomatibus, Libellis, et Epistolis signandis initio Sphinge usus est''. Prospero Rossetti<ref>Prospero Rossetti (1552 - 1598), teologo, filosofo e letterato fiorentino, autore di diversi scritti di erudizione sacra.</ref> registra, che nell'Anello d'Augusto vi stavano scritte le seguenti parole, ''Nosce te ipsum''<ref>Ovvero il celebre ''conosci te stesso''.</ref>.
 
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