Pagina:L'asino d'oro.djvu/217: differenze tra le versioni

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era spenta la rabbiosa fiamma: affermando che questo rimedio, oltrechè egli era scritto come cosa provata negli antichi libri, egli ne aveva altra volta visto la sperienza. Piacque a tutti il parer suo, e senza indugio fu portato un gran catin d’acqua fresca e chiara come un cristallo, tratta allora allora d’una fonte ivi vicina; alla quale, come più tosto io la vidi, senza aspettare altrimenti ch’e’ sufolassero, io mi feci incontra; e non solo vi bagnai le labbra, ma vi tuffai dentro il capo tutto intero, e bevvimi quella preziosa medicina tutta quanta in pochi sorsi: e percotendosi poscia alcun di loro un poco più supertizioso le mani l’una coll’altra per farmi paura, e un altro ripiegandomi le orecchie, e chi tirandomi per la cavezza, io stava fermo come un porcellin grattato; imperocchè io aveva deliberato per ogni modo colla mia modestia trarre loro quella falsa opinione che egli avevan preso del fatto mio. Avendo adunque scampato questi due così fatti pericoli, mi stetti nella mia santa pace sino al dì dipoi: il quale come più tosto fu venuto, col solito tabernacolo e colle altre bagaglie addosso, io fui da’ miei padroni rimesso a nuovo viaggio. E cercando un grandissimo numero di case e di ville, e quivi gabbando una vecchia, e più colà sforzando una giovane, e’ si cacciaron sotto tanta roba, che nè io nè essi la potevamo più portare. Perchè venuticene in un castello, dove per avventura era il mercato, e dato ordine di vender quello che non bastava loro l’animo di portare, ci mettemmo dentro a una osteria dove io senti’ contare una novella da ridere; della quale e’ mi parrebbe far gran torto, se io non ve ne facessi partecipe.
era spenta la rabbiosa fiamma: affermando che questo rimedio, oltrechè egli era scritto come cosa provata negli antichi libri, egli ne aveva altra volta visto la sperienza. Piacque a tutti il parer suo, e senza indugio fu portato un gran catin d’acqua fresca e chiara come un cristallo, tratta allora allora d’una fonte ivi vicina; alla quale, come più tosto io la vidi, senza aspettare altrimenti ch’e’ sufolassero, io mi feci incontra; e non solo vi bagnai le labbra, ma vi tuffai dentro il capo tutto intero, e bevvimi quella preziosa medicina tutta quanta in pochi sorsi: e percotendosi poscia alcun di loro un poco più supertizioso le mani l’una coll’altra per farmi paura, e un altro ripiegandomi le orecchie, e chi tirandomi per la cavezza, io stava fermo come un porcellin grattato; imperocchè io aveva deliberato per ogni modo colla mia modestia trarre loro quella falsa opinione che egli avevan preso del fatto mio. Avendo adunque scampato questi due così fatti pericoli, mi stetti nella mia santa pace sino al dì dipoi: il quale come più tosto fu venuto, col solito tabernacolo e colle altre bagaglie addosso, io fui da’ miei padroni rimesso a nuovo viaggio. E cercando un grandissimo numero di case e di ville, e quivi gabbando una vecchia, e più colà sforzando una giovane, e’ si cacciaron sotto tanta roba, che nè io nè essi la potevamo più portare. Perchè venuticene in un castello, dove per avventura era il mercato, e dato ordine di vender quello che non bastava loro l’animo di portare, ci mettemmo dentro a una osteria dove io senti’ contare una novella da ridere; della quale e’ mi parrebbe far gran torto, se io non ve ne facessi partecipe.


Era un poveretto, che di giorno in giorno lavorando a opere, a vivere s’aiutava. Aveva costui una moglie giovanetta e di viva bellezza, colla quale era ancora giunta quella piacevolezza che volentieri con beltà s’accompagna. Ora essendo il marito una mattina ito a lavorare, siccome sempre era usato, la moglie raccolse in casa un bel giovane, che le tenesse il fuso diritto,{{SAL|217|3|Panz Panz}}
Era un poveretto, che di giorno in giorno lavorando a opere, a vivere s’aiutava. Aveva costui una moglie giovanetta e di viva bellezza, colla quale era ancora giunta quella piacevolezza che volentieri con beltà s’accompagna. Ora essendo il marito una mattina ito a lavorare, siccome sempre era usato, la moglie raccolse in casa un bel giovane, che le tenesse il fuso diritto,