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relativa della luce si mantiene costante durante tutto il periodo di vegetazione. Di qui consegue senz’altro che l’utilizzazione assoluta della luce cresce e cala col salire e col discendere dell’altezza meridiana del sole<ref> Se, per esempio, l’utilizzazione ''relativa'' della luce è = 1/10, con una intensità della luce piena del giorno pari a 1,500 (Bunsen) l’utilizzazione assoluta salirà a 0,150, e con una intensità di 0,820 scenderà a 0,082. Se dunque l’ utilizzazione relativa della luce è costante, quella assoluta deve crescere col crescere di tutta la luce diurna, e diminuire invece col digra¬
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Un altro tema, che io mi ero proposto nel seguire i miei studi sulla utilizzazione della luce, consisteva nella ricerca della relazione fra le condizioni di illuminazione della superfice terrestre e la ''diffusione geografica'' delle piante. Appunto la determinazione di questo rapporto costituisce un teina di grande attualità. Per troppo tempo si è continuato a trattare la geografia botanica solo descrittivamente, con l’elaborazione statistica dei prodotti della flora di piccole estensioni di territorio.

Soltanto nei tempi più recenti due studiosi, lo Schimper e il Warming, si sono di nuovo occupati di ciò che il creatore della geografia botanica, Alessandro von Humboldt, aveva
additato come fine ultimo, la ricerca cioè delle cause da cui dipende l’espansione delle piante sulla superficie terrestre.<!-- Area dati
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