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Versione delle 19:14, 1 apr 2012

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voi e me, quando l’offendiamo col commettere cattive azioni. Ci risparmia per darne luogo a pentirci e a meritare il perdono.»

Venerdì ci pensò sopra, indi soggiunse con cara ingenuità:

— Ho capito. Dunque voi, io, diavolo, tutti cattivi, tutti risparmiati e pentiti, tutti perdonati?»

Questa volta poi mi vidi battuto giù di sella più che mai; ed ebbi da ciò un convincimento che le mere nozioni naturali, se bene guidino le creature ragionevoli a conoscere Dio e a venerarne e adorarne la suprema esistenza, dimostrataci dalla nostra esistenza medesima, pur niuna cosa fuor della divina rivelazione può darne una adeguata idea di Gesù Cristo e della redenzione che ne ha procurata, qual mediatore del nuovo patto e quale interceditore nostro a piè del trono dell’Eterno. Null’altro, lo ripeto, che una rivelazione venuta dal cielo può stampare tali nozioni nell’anime nostre: e per conseguenza il Vangelo, intendo la parola di Dio e lo spirito di Dio, promesso siccome guida e santificatore del suo popolo, sono al tutto i necessari istruttori delle menti umane nella salutare cognizione di Dio e ne’ mezzi della salute delle anime.

Feci pertanto finir questo dialogo fra me ed il mio servo coll’alzarmi sotto colore di dover andare altrove in gran fretta. Indi, fingendo pure una commissione per mandar ben lontano anche lui, mi diedi intanto a pregar Dio con fervore, perchè mi desse abilità d’ammaestrar dirittamente quel povero idiota, e perchè il cuore di lui con l’assistenza del divino spirito ricevesse la luce della conoscenza di Dio fatto uomo, e si riconciliasse col suo creatore. Quanto a me che comunicava la parola santa all’idiota, pregava il Signore ad illuminarmi quanto bastasse, affinchè la coscienza del mio discepolo rimanesse convinta, gli occhi di lui si aprissero e la sua anima fosse salva. Quando fu ritornato, entrai seco in un lungo discorso su la redenzione del Salvatore del mondo, e su quel la dottrina predicala dal cielo che si riferisce al pentimento e alla fiducia nella misericordia di Gesù Cristo. Allora gli spiegai, il meglio che seppi, perchè il nostro santo Redentore nel venire al mondo non avesse vestito la natura degli angeli, ma quella de’ figli di Abramo; e come per questo gli angeli caduti non avessero avuto parte nel riscatto; come il figliuol di Dio fosse sceso in terra unicamente per lo smarrito gregge d’Israele, e cose simili.

Io avea, Dio lo sa, più zelo che scienza ne’ metodi da me adottati