Pagina:Rivista italiana di numismatica 1889.djvu/211: differenze tra le versioni

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Non risulta che la pensasse diversamente l’Hoffmann, nel Catalogo della insigne sua Collezione Numismatica, in quella parte che riguarda le Monete Carolingie; perciocché, assegnando egli alla zecca di Milano un denaro tolto dal Bernardino Biondelli|Biondelli a Carlomagno per darlo a Carlo il Calvo<ref>{{Sc|{{AutoreCitato|Bernardino Biondelli|Biondelli Bernardino}}}}. Prefazione cit. Malgrado il {{AutoreCitato|Ludovico Antonio Muratori|Muratori}}, il Le Blanc, l’Eckard, il Fongòres, il Combrouse e il {{AutoreCitato|Giovanni Mulazzani|Mulazzani}}, il professore Biondelli venne tratto in questo parere dal Labus, dal Zardetti, dal Longpórier e dal {{AutoreCitato|Giulio Cordero di San Quintino|Cordero di S. Quintino}}; ma ne conforta il vedere che, al pari di noi, abbiano in qaesto dissentito anche i fratelli Gnocchi, i quali, seguaci del principio: ''Unicuique suum'', ripresero a Carlo il Calvo per ridarlo a Carlomagno l'anzidetto denaro. Fortunatamente ed eglino e noi, non siamo in cattiva compagnia, essendo sorretti dalle dottrine più largamente sviluppate dal Lelewel o richiamate dal {{AutoreCitato|Carlo Morbio|Morbio}}, che vuole inoltre decisiva Topinione del surricordato Mulazzani pei coscienziosi, esatti ed estesi suoi scandagli ({{Sc|Maggiora Vergano}} Ernesto. ''Rivista Numismatica Italiana''. Asti, Tip. Raspi e Comp., vol. II, pag. 4).</ref>, esclude la possibilità che altri denari di Carlomanno e di Guido di Spoleto, recanti, col loro nome, il tempio e la iscrizione religiosa, siano stati battuti nel territorio francese, senza però addimostrare in quale altro luogo lo fossero; mentre ascrive alla Francia (non si stenta a crederlo) la moneta di altro Carlomanno, del figlio forse di Luigi il Balbo, colle parole: carloman rex e coll’accenno della città di Limoges
Non risulta che la pensasse diversamente l’Hoffmann, nel Catalogo della insigne sua Collezione Numismatica, in quella parte che riguarda le Monete Carolingie; perciocché, assegnando egli alla zecca di Milano un denaro tolto dal Bernardino Biondelli|Biondelli a Carlomagno per darlo a Carlo il Calvo<ref>{{Sc|{{AutoreCitato|Bernardino Biondelli|Biondelli Bernardino}}}}. Prefazione cit. Malgrado il {{AutoreCitato|Ludovico Antonio Muratori|Muratori}}, il {{AutoreCitato|François Le Blanc|Le Blanc}}, l’Eckard, il Fougères, il Combrouse e il {{AutoreCitato|Giovanni Mulazzani|Mulazzani}}, il professore Biondelli venne tratto in questo parere dal Labus, dal Zardetti, dal Longpórier e dal {{AutoreCitato|Giulio Cordero di San Quintino|Cordero di S. Quintino}}; ma ne conforta il vedere che, al pari di noi, abbiano in qaesto dissentito anche i fratelli Gnocchi, i quali, seguaci del principio: ''Unicuique suum'', ripresero a Carlo il Calvo per ridarlo a Carlomagno l'anzidetto denaro. Fortunatamente ed eglino e noi, non siamo in cattiva compagnia, essendo sorretti dalle dottrine più largamente sviluppate dal Lelewel o richiamate dal {{AutoreCitato|Carlo Morbio|Morbio}}, che vuole inoltre decisiva Topinione del surricordato Mulazzani pei coscienziosi, esatti ed estesi suoi scandagli ({{Sc|Maggiora Vergano}} Ernesto. ''Rivista Numismatica Italiana''. Asti, Tip. Raspi e Comp., vol. II, pag. 4).</ref>, esclude la possibilità che altri denari di Carlomanno e di Guido di Spoleto, recanti, col loro nome, il tempio e la iscrizione religiosa, siano stati battuti nel territorio francese, senza però addimostrare in quale altro luogo lo fossero; mentre ascrive alla Francia (non si stenta a crederlo) la moneta di altro Carlomanno, del figlio forse di Luigi il Balbo, colle parole: carloman rex e coll’accenno della città di Limoges
(''Limoux Civis'') nell’Aquitania<ref>''Collection H. Hoffmann — Monnaies françaises — Première partie — Monnaies Gauloises, Mérovingiennes et Carolingiennes'', etc. ''Catalogue'', Paris, 1887, pag. 25 e 29.</ref>.
(''Limoux Civis'') nell’Aquitania<ref>''Collection H. Hoffmann — Monnaies françaises — Première partie — Monnaies Gauloises, Mérovingiennes et Carolingiennes'', etc. ''Catalogue'', Paris, 1887, pag. 25 e 29.</ref>.


Invano cercammo nella ''Numismatica Medioevale'' di Gioachimo Lelewel un indizio qualunque per chiarire la cosa<ref>{{Sc|Lelewel Joachim}}. ''Numismatique du Moyen-Age considérée sous le rapport du type'', etc, Paris, 1835, ''avec atlas et tables chronologiques''.</ref>; ci rivolgemmo allora al Fougères e al Combrouse, i quali, citando nella loro ''Descrizione nummaria della seconda razza Reale di Francia'',{{SAL|211|3|Carlomorino}}
Invano cercammo nella ''Numismatica Medioevale'' di Gioachimo Lelewel un indizio qualunque per chiarire la cosa<ref>{{Sc|Lelewel Joachim}}. ''Numismatique du Moyen-Age considérée sous le rapport du type'', etc, Paris, 1835, ''avec atlas et tables chronologiques''.</ref>; ci rivolgemmo allora al Fougères e al Combrouse, i quali, citando nella loro ''Descrizione nummaria della seconda razza Reale di Francia'',