Teatro Historico di Velletri/Tempij Antichi in Velletri: differenze tra le versioni

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Vicino all'istessa Fonte vi sta una Contrada chiamata Rijoli, nella quale si trovano alla giornata bellissime Antichità sotterranee con edificij rovinosi. Io intorno à questo non m'appago del senso di quelli, che pensano, che Rijoli venga detto da Ri Iolao<ref>Nella mitologia, Iolao era figlio di Ificlo, fratello gemello di Ercole.</ref>, il quale fù Nipote d'Hercole, Figlio d'Hipicleo, che, come scrive Diodoro, fù mandato in Sardegna con li Tospiadi à fondar nuove Colonie<ref>Secondo l'autore {{AutoreCitato|Diodoro Siculo}}, Iolao fu inviato dallo stesso Ercole in Sardegna, per fondare nuove colonie insieme ad alcuni dei suoi figli avuti con le Tespiadi, ovvero le cinquanta figlie del re Tespio. Ancora adesso la tradizione vuole che Iolao sia sepolto in Sardegna.</ref>, dove messe in pace quelli Popoli pur troppo discordi, et edificò molti Castelli; ma sono di parere, che fosse un luogo così chiamato da Iole moglie d'Hercole<ref>In realtà Iole fu la giovane a causa della quale Ercole fu ucciso da sua moglie Deianira, che gli fece indossare con l'inganno una pelle intrisa con il sangue del centauro Nesso. Prima della sua morte Ercole ordinò a suo figlio Illo di sposare la giovane Iole.</ref>, di cui narra Fenestella, che essendo stata veduta da Fauno Rè del Latio, ardentemente se n'accese, ''Nonnulli verò Iolem uxorem Herculis ab hoc Fauno visam, ac per ardorem libidinis concupitam asserunt''. Per gelosia di questa Iole, Dianira avvelenò Hercole con le proprie vesti, dice Diodoro, e forse li Velletrani, per far cosa grata ad Hercole, tennero ancor'in preggio questa sua Donna.
 
V'è stato il Tempio d'Apolline, che parimente fù percosso dal Fulmine, segno, che l'istesso falso Nume col Fulmine superstitiosamente consacrava à se stesso questo Tempio, con l'Altare à lui inalzato, e si faceva dalla cieca Gentilità follemente adorare; questo è il parere di Sesto Pompeo, ''Fulguritum id, quod est Fulmine ictum, qui locus statim fieri putabatur religiosus, quod eum Deus sibi dicasse videretur'': onde non è da maravigliarsi se da' nostri Cittadini furono spediti Ambasciatori al Senato per dar raguaglio di questo, e d'altri prodigij. A questo Apolline facevano li Velletrani sacrificij cruenti, come si dirà altrove per una certa bella Antichità ritrovata.
 
Sopra tutti gli altri vi è stato un celebre, e famoso il Tempio di Marte; Tempio non solamente della Città, ma di tutta la Natione, e perciò ragionevolmente li Volsci furono stimati Martiali, e di Velletri si dice, ''Urbs Inclita Martis''. Stava questo Tempio vicino al Regal Palazzo di Metabo, Rè de' Volsci, e Padre di Camilla, dove ben spesso egli con la Consorte faceva la residenza,
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