Pagina:Rivista italiana di numismatica 1890.djvu/349: differenze tra le versioni
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quinto secolo e che la sua origine è appunto da ricercarsi nel cuore dell’Etruria da dove si sarebbe poi diffuso fra i popoli vicini. |
quinto secolo e che la sua origine è appunto da ricercarsi nel cuore dell’Etruria da dove si sarebbe poi diffuso fra i popoli vicini. |
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In Sicilia, prima della fondazione delle colonie greche, fu pure usato il bronzo in natura per gli scambi commerciali, ma i siculi passarono senza transizioni dall’''aes rude'' alla moneta coniata introdotta dai Greci<ref>{{AutoreCitato|Theodor Mommsen|Mommsen}}, ''Histoire de la monnaie romaine''. Vol. I, pag. 111.</ref>, per cui l’aes rude non vi può esser rimasto in uso dopo il secolo settimo av. C. |
In Sicilia, prima della fondazione delle colonie greche, fu pure usato il bronzo in natura per gli scambi commerciali, ma i siculi passarono senza transizioni dall’''aes rude'' alla moneta coniata introdotta dai Greci<ref>{{Sc|{{AutoreCitato|Theodor Mommsen|Mommsen}}}}, ''Histoire de la monnaie romaine''. Vol. I, pag. 111.</ref>, per cui l’aes rude non vi può esser rimasto in uso dopo il secolo settimo av. C. |
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Nell’alta Italia si è rinvenuto l’''aes rude'' e l’''aes signatum'' a Marzabotto (Bologna), a Quingento (Parma), a Servirola (Reggio), a Levizzano (Modena) ed a Mantova; l’''aes grave'' solo a Bologna. Gli Etruschi che avevano introdotto in quelle regioni l’''aes rude'' e l’''aes signaturm'', dovettero ritirarsi dinnanzi ai Galli invadenti e non ebbero campo di estendervi anche l’uso dell’aes grave. |
Nell’alta Italia si è rinvenuto l’''aes rude'' e l’''aes signatum'' a Marzabotto (Bologna), a Quingento (Parma), a Servirola (Reggio), a Levizzano (Modena) ed a Mantova; l’''aes grave'' solo a Bologna. Gli Etruschi che avevano introdotto in quelle regioni l’''aes rude'' e l’''aes signaturm'', dovettero ritirarsi dinnanzi ai Galli invadenti e non ebbero campo di estendervi anche l’uso dell’aes grave. |