Il Bardo della Selva Nera/Canto I: differenze tra le versioni

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</div></onlyinclude><!-- a qui -->{{Qualità|avz=25%|data=9 marzo 2012|arg=Letteratura}}{{IncludiIntestazione|sottotitolo=Canto Primo|prec=../Dedica|succ=../Canto II}}
 
 
==__MATCH__:[[Pagina:Il Bardo della Selva Nera.djvu/13]]==
<poem>Quando al terzo di Marte orrido ludo
dal Britannico mar sul congiurato
Line 20 ⟶ 21:
{{R|10}}cantor de’ forti, e dello spirto erede
dell’indovina vergine Velleda,
cui l’antica paura incensi offrìa
</poem>
==[[Pagina:Il Bardo della Selva Nera.djvu/14]]==
<poem>
paura incensi offrìa
nelle selve Brutere, ove implorata
l’aspra donzella con responsi orrendi
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di sua stirpe divisa, dalle terga
pende il bardo cucullo. Ispido e stretto
 
</poem>
==[[Pagina:Il Bardo della Selva Nera.djvu/15]]==
<poem>
da croceo cinto sul confin dell’anca
{{R|35}}gli discende al ginocchio, e appena il tocca,
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sovra uno scoglio che l’acuta fronte
{{R|55}}su gli spumanti vortici protende
 
</poem>
==[[Pagina:Il Bardo della Selva Nera.djvu/16]]==
<poem>
del muggente Conway, vestito a bruno
stava il bieco profeta e rimirava.
Line 86 ⟶ 99:
non eguale virtù. Guatava il veglio
le Germaniche file; e poichè l’ebbe
 
</poem>
==[[Pagina:Il Bardo della Selva Nera.djvu/17]]==
<poem>
corse e ricorse: Oh sventurati! ei disse,
voi non venite a giusta pugna: io veggo
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di Vertinga le madri e di Gunsburgo
si stringean trepidando i figli al seno.
{{R|100}}Stette immoto alcun tempo a riguardarli
</poem>
==[[Pagina:Il Bardo della Selva Nera.djvu/18]]==
<poem>
immoto alcun tempo a riguardarli
l’attonito cantor. L’avida vista,
senza batter palpebra, or da quel lato,
Line 130 ⟶ 151:
{{R|120}}che vi sta sopra, o re fanciulli, udite.
Dell’innocente
 
</poem>
==[[Pagina:Il Bardo della Selva Nera.djvu/19]]==
<poem>
sangue versato
in scellerata guerra
Line 152 ⟶ 177:
chè su gli scossi
troni s’asside
 
</poem>
==[[Pagina:Il Bardo della Selva Nera.djvu/20]]==
<poem>
inesorata; e sul castigo e l’onte
{{R|145}}de’ re percossi
Line 174 ⟶ 203:
di Ridolfo all’unto erede,
{{R|165}}e all’insetto della polve.
Di Ridolfo augusto figlio,
</poem>
==[[Pagina:Il Bardo della Selva Nera.djvu/21]]==
<poem>
augusto figlio,
ti spaventi il morto Giglio.
A che poni tua speranza
Line 197 ⟶ 230:
valor lo fece, ed arbitro
dell’altre belve.
 
</poem>
==[[Pagina:Il Bardo della Selva Nera.djvu/22]]==
<poem>
Tale il Bardo proluse, in sacra nebbia
{{R|190}}avvolgendo gli accenti. Ardea frattanto
Line 219 ⟶ 256:
di Teutonico lauro a ghirlandarsi
{{R|210}}degli altri duci la virtù. D’Elchinga
 
</poem>
==[[Pagina:Il Bardo della Selva Nera.djvu/23]]==
<poem>
e di Gunsburgo su i tremendi ponti
già batte la novella Aquila i vanni
Line 241 ⟶ 282:
col fuggir ratto una codarda vita,
fu per que’ pochi eletti un breve affanno,
 
</poem>
==[[Pagina:Il Bardo della Selva Nera.djvu/24]]==
<poem>
anzi un tripudio; chè i perigli sono
la danza degli eroi. Vide il bel fatto
Line 263 ⟶ 308:
tal nella mischia fervere
di gloria un bel desire,
{{R|255}}che sorriso del forte
</poem>
==[[Pagina:Il Bardo della Selva Nera.djvu/25]]==
<poem>
sorriso del forte
diventerà la morte.
Valle d’Albecco, i tremoli
Line 285 ⟶ 334:
{{R|275}}Fragor percuotemi
d’armi terribile:
 
</poem>
==[[Pagina:Il Bardo della Selva Nera.djvu/26]]==
<poem>
veggo di barbari
immenso un nugolo,
Line 308 ⟶ 361:
ove usurpasti fra’ turbanti e un trono
da tre percosso del valor la lode.
{{R|3
{{R|300}}Qui t’hai, mal giunto, quelle spade al petto,
</poem>
==[[Pagina:Il Bardo della Selva Nera.djvu/27]]==
<poem>
{{R|30000}}Qui t’hai, mal giunto, quelle spade al petto,
che due volte fer tristo il tuo destino,
quando atterrato e di catene stretto
Line 330 ⟶ 387:
{{R|320}}il sol cadendo, raccogliea d’intorno
dalle cose i colori, e alla pietosa
 
</poem>
==[[Pagina:Il Bardo della Selva Nera.djvu/28]]==
<poem>
notte del mondo concedea la cura.
Ed ella del regal suo velo eterno