Teatro Historico di Velletri/Velletri Patria d'Augusto: differenze tra le versioni

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Una delle maggiori imprese, ch'io habbi pensato tirarmi addosso in queste mie rozze fatighe di nullo, ò poco momento, è il poter vincere gl'humani intelletti de' Moderni con il provargli esser Velletri Patria d'Augusto, e ch'un tanto Imperatore habbia in questa Città havuti li suoi natali, e non altrove, Et à far ciò, doverò prima defendermi da Messala Corvino, da Vergilio, e da Svetonio, da' quali tutti gl'altri, et antichi, e moderni Scrittori, par che habbino havuto la norma di registrate, ch'Ottaviano sia nato in Roma; e m'ingegnarò d'apportar à mio favore Autori altrettanto favorevoli, quanto veraci, e cosi spero render chiaro al Lettore quanto altri se siano lasciati ingannare sopra l'asserto della Patria d'Augusto.
 
Non voglio già riempir le carte di lunga serie di Scrittori d'ogni tempo circa l'origine della Fameglia Ottavia da Velletri, essendo notissimo, che questa Imperial Fameglia sia originaria da questa Città, che sarebbe un presumere di voler accrescere chiarezza al Sole. Li primi honori non conceduti ad altri Cittadini, quello dimostrano, quindi raggionevolmente lo spiegò l'istesso Tranquillo, quando disse ''Gentem Octaviam Velitris præcipuam fuisse multa declarant''; come dire il VIcoVico Ottavio dentro la Città; l'Altare à quell'Ottavio consacrato, che vinse li nemici; il Decreto fatto, che gl'avanzi del sacrificio di Marte si dassero solamente alla fameglia Ottavia, et altre prerogative da Scrittori assegnate. Dalla fama, valore, e potenza di questa Nobile fameglia si mosse Tarquinio Superbo ultimo Rè de' Romani à dar la sua figlia à Mamilio Ottavio, onde n'hebbe tanta sequela, et aiuto. E vero, che dal Prisco Tarquinio Rè de Romani questa Fameglia fù fatta Senatoria, e dal Successore, che fù Servio Tullo, fù ascritta trà le Patritie; doppo con processo di tempo si trasferì, non sò come, trà le Plebee. E Gneo Ottavio padre d'Augusto, prima che fosse Pretore della Macedonia, fù Edile della Plebe, come narra Livio, nel Consolato <small>CC.XLVII.</small> Ma poi Giulio Cesare con la sua molta potenza fece ritornare questa Fameglia con alcun'altre frà le Patritie, cosi nota il Panvino, ''Cæsar ex Plebeis fecit Patritios, Tullios, Octavios, Iunios, Actios, Pædios, et multas præterea Familias''. Si divise questa Fameglia in due rami, per due figli di Caio Rufo Ottavio, ch'era stato Questore, uno chiamato Caio, e l'altro Gneo. Li discendenti da Gneo hebbero li primi honori della Patria, e della Republica, ''Siquidem Cn. et deinceps ab eo reliqui omnes functi sunt honoribus summis'', narra Svetonio.