Pagina:Rivista italiana di numismatica 1889.djvu/73: differenze tra le versioni
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questo, che per combinarla fu adoperato un rovescio inciso dal cav. Speranza nel 1871 quando furono fatte le feste speciali in onore di Pio IX che aveva raggiunto ''annos Petri''; — ''rovescio'' identicamente ripetuto, sotto Pio IX, in altra medaglia a questo dedicata pel suo giubileo episcopale nel 1877. In fatto, nella medaglia in onore di Leone XIII, della quale ci occupiamo, è curioso vedere, nel diritto, il profilo caratteristico del Pontefice vivente, mentre nel rovescio, nel Pontefice seduto sul trono, si riconoscono perfettamente le particolari sembianze del suo predecessore. |
questo, che per combinarla fu adoperato un rovescio inciso dal cav. Speranza nel 1871 quando furono fatte le feste speciali in onore di Pio IX che aveva raggiunto ''annos Petri''; — ''rovescio'' identicamente ripetuto, sotto {{AutoreCitato|Papa Pio IX|Pio IX}}, in altra medaglia a questo dedicata pel suo giubileo episcopale nel 1877. In fatto, nella medaglia in onore di {{AutoreCitato|Papa Leone XIII|Leone XIII}}, della quale ci occupiamo, è curioso vedere, nel diritto, il profilo caratteristico del Pontefice vivente, mentre nel rovescio, nel Pontefice seduto sul trono, si riconoscono perfettamente le particolari sembianze del suo predecessore. |
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Mentre, fra la fine del 1887 ed il principio del 1888, la Chiesa celebrava il giubileo sacerdotale di Leone XIII, nei cattolici manifestavasi — nella forma legale di petizione al Parlamento — un’agitazione in favore del ripristinamento del potere temporale del Pontefice. Questa agitazione fu in taluni luoghi d’Italia aiutata ed anche promossa da sindaci e il signor ministro per gl’interni (on. {{AutoreCitato|Francesco Crispi|Crispi}}) credette di dover reprimere nei sindaci, funzionari regi, tali atti di adesione ad una potestà temporale incompatibile con la costituzione del paese. Però i sindaci, ed anche i funzionari diversi che, per spirito di parte, promossero e favorirono le petizioni, furono rimossi dall’ufficio e destituiti. Il provvedimento amministrativo diede agio, in taluni luoghi, al partito cattolico, di considerare come ingiustamente colpiti i destituiti o rimossi, e il Comitato Diocesano di Bergamo iniziò una sottoscrizione per una medaglia d’argento da conferirsi a ciascuno dei sindaci, della provincia colpiti dal rigore dell’on. Crispi. |
Mentre, fra la fine del 1887 ed il principio del 1888, la Chiesa celebrava il giubileo sacerdotale di {{AutoreCitato|Papa Leone XIII|Leone XIII}}, nei cattolici manifestavasi — nella forma legale di petizione al Parlamento — un’agitazione in favore del ripristinamento del potere temporale del Pontefice. Questa agitazione fu in taluni luoghi d’Italia aiutata ed anche promossa da sindaci e il signor ministro per gl’interni (on. {{AutoreCitato|Francesco Crispi|Crispi}}) credette di dover reprimere nei sindaci, funzionari regi, tali atti di adesione ad una potestà temporale incompatibile con la costituzione del paese. Però i sindaci, ed anche i funzionari diversi che, per spirito di parte, promossero e favorirono le petizioni, furono rimossi dall’ufficio e destituiti. Il provvedimento amministrativo diede agio, in taluni luoghi, al partito cattolico, di considerare come ingiustamente colpiti i destituiti o rimossi, e il Comitato Diocesano di Bergamo iniziò una sottoscrizione per una medaglia d’argento da conferirsi a ciascuno dei sindaci, della provincia colpiti dal rigore dell’on. Crispi. |
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