Pagina:L'aes grave del Museo Kircheriano.djvu/119: differenze tra le versioni

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<noinclude>za</noinclude> e grandezza, per la più lunga durata delle sue officine. E se in poche grotte della necropoli d’ Orte si ebbero oltre a quaranta monete romane, a ragione almeno la serie romana potrà donarsi a quella città.
<noinclude>za </noinclude>e grandezza, per la più lunga durata delle sue officine. E se in poche grotte della necropoli d’ Orte si ebbero oltre a quaranta monete romane, a ragione almeno la serie romana potrà donarsi a quella città.


Neppure rispetto all’altre serie converrà prendersi alcuna cura di quelle note nazionali che qui non veggonsi, e che sarebbon pure tanto necessarie a dimostrare il diritto etrusco sopra di loro. Le undici serie, date da noi per etrusche, hanno, egli è vero, il peso, la maniera delle impronte, le lettere nazionali non poco diverse dalle latine, il costume di segnare il semisse con un ''')''', o con sei globetti, mentre le serie della prima classe non adoperano mai se non la S latina; hanno queste ed altre particolarità, che sono la più evidente testimonianza della divisione tra popolo e popolo. Ma di tutto ciò non giova ora il prendersi pensiero, come neppure della via per cui l’arte della moneta s’introdusse e si propagò per l’Etruria. Cortona e le sue colonie dicevamo altrove, aver ricopiato il magistero dagl’iguvini, per quanto può rilevarsi dalle relazioni che hanno tra loro le monete de’ due paesi. Ma tengasi pure il nostro detto per una chimera; e quind’innanzi s’insegni, che l’Etruria subapennina o mediterranea ebbe quest’arte dall’ Etruria maritima; che le città tutte etrusche furono ad un medesimo tempo provedute di questa nuova foggia di commercio, che fu il puro caso, se non il capriccio delle città subapennine, che alzò quel quasi muro di divisione, in cui s’imbatte l’occhio d’ognuno il qual guardi le monete ordinate da noi nella prima classe in confronto di quelle della classe terza.
Neppure rispetto all’altre serie converrà prendersi alcuna cura di quelle note nazionali che qui non veggonsi, e che sarebbon pure tanto necessarie a dimostrare il diritto etrusco sopra di loro. Le undici serie, date da noi per etrusche, hanno, egli è vero, il peso, la maniera delle impronte, le lettere nazionali non poco diverse dalle latine, il costume di segnare il semisse con un ''')''', o con sei globetti, mentre le serie della prima classe non adoperano mai se non la S latina; hanno queste ed altre particolarità, che sono la più evidente testimonianza della divisione tra popolo e popolo. Ma di tutto ciò non giova ora il prendersi pensiero, come neppure della via per cui l’arte della moneta s’introdusse e si propagò per l’Etruria. Cortona e le sue colonie dicevamo altrove, aver ricopiato il magistero dagl’iguvini, per quanto può rilevarsi dalle relazioni che hanno tra loro le monete de’ due paesi. Ma tengasi pure il nostro detto per una chimera; e quind’innanzi s’insegni, che l’Etruria subapennina o mediterranea ebbe quest’arte dall’ Etruria maritima; che le città tutte etrusche furono ad un medesimo tempo provedute di questa nuova foggia di commercio, che fu il puro caso, se non il capriccio delle città subapennine, che alzò quel quasi muro di divisione, in cui s’imbatte l’occhio d’ognuno il qual guardi le monete ordinate da noi nella prima classe in confronto di quelle della classe terza.