Pagina:Rivista italiana di numismatica 1889.djvu/365: differenze tra le versioni

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{{RigaIntestazione|344|{{Sc|giovanni mulazzani}}|}}umano sapere, ogni arte, e l’antica nostra civiltà si trovarono spenti, successero alla dominazione de’Carolingi.
umano sapere, ogni arte, e l’antica nostra civiltà si trovarono spenti, successero alla dominazione de’ Carolingi.


In un fascio per la rozzezza loro comune, sono da porsi tutti i parti dell’officina nostra, dal I° Berengario re (888) alla metà del 1300. Appartengono a questa barbara classificazione i conii degli imperatori e re d’Italia italiani, borgognoni, provenzali, e dopo la conquista alemannica, quelli degli Ottoni, dei cinque Arrighi, di Corrado il Salico, di Federico I e di suo figlio, Enrico VI. I nostri soldi repubblicani similmente della metà del 1200, e principio del 1300, non che massime li primi viscontei del 1330 e 1339, sebbene mostrino una finezza e lucidezza insieme d’intaglio che piace, ed anzi sorprende, ritraggono tosto l’occhio alla vista di quei loro inanimati e storpi sant’Ambrogi, e di altri deformi nostri SS. Patroni, sospesi in aria contro natura.
In un fascio per la rozzezza loro comune, sono da porsi tutti i parti dell’officina nostra, dal I° Berengario re (888) alla metà del 1300. Appartengono a questa barbara classificazione i conii degli imperatori e re d’Italia italiani, borgognoni, provenzali, e dopo la conquista alemannica, quelli degli Ottoni, dei cinque Arrighi, di Corrado il Salico, di Federico I e di suo figlio, Enrico VI. I nostri soldi repubblicani similmente della metà del 1200, e principio del 1300, non che massime li primi viscontei del 1330 e 1339, sebbene mostrino una finezza e lucidezza insieme d’intaglio che piace, ed anzi sorprende, ritraggono tosto l’occhio alla vista di quei loro inanimati e storpi sant’Ambrogi, e di altri deformi nostri SS. Patroni, sospesi in aria contro natura.