Pagina:Zibaldone di pensieri II.djvu/437: differenze tra le versioni

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<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|1125}}--><noinclude>l’orecchio </noinclude>rozzo il considerare due vocali unite come una sillaba sola, e proprio di un certo raffinamento e delicatezza il distinguerla in due sillabe); perché, secondo essa opinione, ''docui'' e ''docuit'' anticamente furono dissillabi. Restano la prima e la quarta congiugazione, dove ''amavi'' ed ''amavit, audivi'' ed ''audivit'' sono trisillabi. Ora della quarta congiugazione io penso che il perfetto primitivo fosse in ''ii'' cioè ''audii'' e ''audiit'', perfetto che ancora dura, ed è ancora comune a tutti o quasi tutti i verbi regolari d’essa congiugazione, a molti de’ quali manca il perfetto in ''ivi'', come a ''sentire'' che fa ''sensi''.'' Audii ''ed ''audiit'' (che troverete spessissimo scritti all’antica ''audi'' ed ''audit'', come altre tali ''i'' che ora si scrivono doppi) erano, secondo quello che ho detto, dissillabi. La lettera ''v'', io penso che fosse frapposta posteriormente alle due ''i'' di detto perfetto, per piú dolcezza. E <span class="SAL">437,3,Alex brollo</span><section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|1126}} tanto sono lungi dal credere che la desinenza in ''ivi ''di quel perfetto fosse primitiva, che anzi stimo che anche la desinenza antichissima del perfetto indicativo della prima congiugazione non fosse ''avi'', ma ''ai'', né si dicesse ''amavi'', ma ''amai'', dissillabo secondo il sopraddetto. Nel che mi conferma per una parte l’esempio dell’italiano che dice appunto ''amai'', (e richiamate in questo proposito quello che ho detto p. {{ZbLink|1124}}, mezzo), (come anche ''udii'') e del francese che dice ''j’aimai''; per l’altra parte, e molto piú, l’esser nota fra gli eruditi la non grande antichità della lettera ''v, consonne que l’ancien Orient n’a jamais connue'' ({{Sc|Villefroy}}, ''Lettres à ses Élèves pour servir d’introduction à l’intelligence des divines Écritures''. lettre 6, à Paris 1751, t. I, p. 167). Vedi p. {{ZbLink|2069}}, principio. E lasciando gli argomenti che si adducono a dimostrare la maggiore antichità de’ popoli orientali rispetto agli occidentali, e la derivazione di questi e delle loro lingue da quelli, osserverò solamente che la detta lettera manca alla lingua greca, colla quale la latina ha certo comune {{pt|l’ori-|l’origine, }}<span class="SAL">437,3,Alex brollo</span><section end=2 />
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