Pagina:Zibaldone di pensieri II.djvu/293: differenze tra le versioni
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<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|936}}-->dato da Dio agli uomini è dunque effettivamente radicata nella natura e inevitabile nella generazione umana e fatta proprietà essenziale delle nazioni ec. |
<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|936}}-->dato da Dio agli uomini è dunque effettivamente radicata nella natura e inevitabile nella generazione umana e fatta proprietà essenziale delle nazioni ec. |
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2°, Che il progetto di una lingua universale (seppure per questa s’é mai voluta intendere una lingua propria e nativa e materna e quotidiana di tutte le nazioni) è una chimera, non solo materialmente e relativamente e per le circostanze e le difficoltà che risultano dalle cose quali ora sono, |
2°, Che il progetto di una lingua universale (seppure per questa s’é mai voluta intendere una lingua propria e nativa e materna e quotidiana di tutte le nazioni) è una chimera, non solo materialmente e relativamente e per le circostanze e le difficoltà che risultano dalle cose quali ora sono, {{SAL|293|3|Alex brollo}}<section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|937}} ossia dalla loro condizione attuale, ma anche in ordine all’assoluta natura degli uomini, vale a dire non solamente in pratica, ma anche in ragione. |
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3°, Considerando per l’una parte la naturale e inevitabile ristrettezza, che ho detto, de’ confini di una lingua assolutamente uniforme, per l’altra parte, che la lingua è il principalissimo istrumento della società e che per distintivo principale delle nazioni si suole assegnare la uniformità della lingua ne inferiremo: |
3°, Considerando per l’una parte la naturale e inevitabile ristrettezza, che ho detto, de’ confini di una lingua assolutamente uniforme, per l’altra parte, che la lingua è il principalissimo istrumento della società e che per distintivo principale delle nazioni si suole assegnare la uniformità della lingua ne inferiremo: |
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I. Una prova di quello che ho detto p. {{ZbLink|873}} fine ― {{ZbLink|877}}, intorno alla ristrettezza delle società primitive quanto all’estensione; cioè si conoscerà come la natura avesse effettivamente provveduto anche per questa parte alla detta ristrettezza. |
I. Una prova di quello che ho detto p. {{ZbLink|873}} fine ― {{ZbLink|877}}, intorno alla ristrettezza delle società primitive quanto all’estensione; cioè si conoscerà come la natura avesse effettivamente provveduto anche per questa parte alla detta ristrettezza. |
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II. Una nuova considerazione intorno agli ostacoli che la natura avea posto all’incivilimento. Giacché l’incivilimento essendo opera della società, e andando i suoi progressi in proporzione della estensione di essa società e del commercio scambievole ec.; e per l’altra parte l’istrumento principale della società essendo la lingua, e questa avendo fatto la natura che non potesse essere uniforme se non fra pochissimi; si viene a conoscere come anche per questa parte la natura si sia opposta alla soverchia dilatazione e progresso della società, ed all’alterazione |
II. Una nuova considerazione intorno agli ostacoli che la natura avea posto all’incivilimento. Giacché l’incivilimento essendo opera della società, e andando i suoi progressi in proporzione della estensione di essa società e del commercio scambievole ec.; e per l’altra parte l’istrumento principale della società essendo la lingua, e questa avendo fatto la natura che non potesse essere uniforme se non fra pochissimi; si viene a conoscere come anche per questa parte la natura si sia opposta alla soverchia dilatazione e progresso della società, ed all’alterazione {{SAL|293|3|Alex brollo}}<section end=2 /><section begin=3 />{{ZbPagina|938}} degli uomini che ne aveva a seguire. Opposizione che non si è vinta se non con infinite difficoltà, con gli studi e con cento mezzi niente naturali, facendo forza{{SAL|293|3|Alex brollo}}<section end=3 /> |