Pagina:Sulle strade ferrate nello Stato pontificio.djvu/8: differenze tra le versioni

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del pubblico erario lo pongano in grado di fare per la utilità pubblica un pubblico sacrifizio. Quindi ci sembra, che nella peggiore ipotesi si dovrebbe gioire che venisse attuata la sola strada da Bologna ad Ancona, anzichè non averne alcuna; perchè è sempre meglio avere qualche cosa, piuttosto che nulla.
del pubblico erario lo pongano in grado di fare per la utilità pubblica un pubblico sacrifizio. Quindi ci sembra, che nella peggiore ipotesi si dovrebbe gioire che venisse attuata la sola strada da Bologna ad Ancona, anzichè non averne alcuna; perchè è sempre meglio avere qualche cosa, piuttosto che nulla.


Ma quando pure un rimedio volesse apporsi al male, noi crediamo che la Notificazione del 7. Novembre 1846. lo suggerisca, senza ricorrere alla fusione d’interessi di quelle Società che esistono; fusione che reputiamo difficilissima ad avvenire e di non felice risultato. Di fatti, sembra a noi che non senza un perchè ed una grave ragione la saviezza dell’ottimo Principe che ci governa, e dell’Eccellentissima Commissione consultiva delle strade ferrate da Esso creata, abbia distinte le strade da attivarsi in linee, ed una linea considerata dall’altra disgiunta ed indipendente. Quindi mentre da Ceprano a Roma, da questa ad Anzio ed a Civitavecchia tre separate e distinte linee formava, una sola considerava in quel tratto = ''che da Roma, corrono i luoghi più popolosi dell’Umbria, com’è principalmente Foligno e la valle del fiume Potenza mette in Ancona, e quindi da Ancona a Bologna seguendo le tracce della via Flaminia Emilia''. = E giustamente: imperciocchè dovendo partire le linee della rete stradale dalla Capitale come raggi dal centro alla periferia, non sarebbesi potuta considerare divisa in due la linea da Roma a Bologna. Ciò posto, non sarebbe nè ingiusto né grave se il Governo, il quale ha autorizzati i concorrenti a dimandare la concessione di ''una'' o ''più linee'', non di ''parte'' di una linea (art.° II. 1.° allinea), ed ha tutto l’interesse che Bologna, estremità di quel più lungo raggio, non sia disgiunta dalla Capitale, niegasse la concessione di quella linea a chi intieramente non la richiedesse, ma ne volesse ''una parte''. Nè, dissi, questa misura sarebbe forse gravosa: imperciocchè se la utilità certa che esiste nel condurre il tratto da Ancona a Bologna non potrebbe, {{Pt|co-|come}}<span class="SAL">8,3,Silvio Gallio</span>
Ma quando pure un rimedio volesse apporsi al male, noi crediamo che la Notificazione del 7. Novembre 1846. lo suggerisca, senza ricorrere alla fusione d’interessi di quelle Società che esistono; fusione che reputiamo difficilissima ad avvenire e di non felice risultato. Di fatti, sembra a noi che non senza un perchè ed una grave ragione la saviezza dell’ottimo Principe che ci governa, e dell’Eccellentissima Commissione consultiva delle strade ferrate da Esso creata, abbia distinte le strade da attivarsi in linee, ed una linea considerata dall’altra disgiunta ed indipendente. Quindi mentre da Ceprano a Roma, da questa ad Anzio ed a Civitavecchia tre separate e distinte linee formava, una sola considerava in quel tratto = ''che da Roma, corrono i luoghi più popolosi dell’Umbria, com’è principalmente Foligno e la valle del fiume Potenza mette in Ancona, e quindi da Ancona a Bologna seguendo le tracce della via Flaminia Emilia''. = E giustamente: imperciocchè dovendo partire le linee della rete stradale dalla Capitale come raggi dal centro alla periferia, non sarebbesi potuta considerare divisa in due la linea da Roma a Bologna. Ciò posto, non sarebbe nè ingiusto né grave se il Governo, il quale ha autorizzati i concorrenti a dimandare la concessione di ''una'' o ''più linee'', non di ''parte'' di una linea (art.° II. 1.° allinea), ed ha tutto l’interesse che Bologna, estremità di quel più lungo raggio, non sia disgiunta dalla Capitale, niegasse la concessione di quella linea a chi intieramente non la richiedesse, ma ne volesse ''una parte''. Nè, dissi, questa misura sarebbe forse gravosa: imperciocchè se la utilità certa che esiste nel condurre il tratto da Ancona a Bologna non potrebbe, {{Pt|co-|come}}{{SAL|8|3|Silvio Gallio}}