Pagina:Storia della letteratura italiana II.djvu/102: differenze tra le versioni
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Ma, se in Italia la tempra era infiacchita, lo spirito era integro. Se da una parte Machiavelli poneva a base della vita l’essere ''uomo'', iniziando l’età virile della forza intelligente, d’altra parte il motivo principale comico dello spirito italiano nella sua letteratura romanzesca era appunto la forza incoerente, cioè a dire indisciplinata e senza scopo. Il tipo cavalleresco, com’era concepito in Italia, era ridicolo per questo, che si presentava all’immaginazione come un esercizio incomposto di una forza gigantesca senza serietà di scopo e di mezzi, la forza come forza, e tutta la forza ne’ fini più seri e più frivoli: ciò che rende così comici Morgante, Mandricardo, Fracasso. |
Ma, se in Italia la tempra era infiacchita, lo spirito era integro. Se da una parte Machiavelli poneva a base della vita l’essere ''uomo'', iniziando l’età virile della forza intelligente, d’altra parte il motivo principale comico dello spirito italiano nella sua letteratura romanzesca era appunto la forza incoerente, cioè a dire indisciplinata e senza scopo. Il tipo cavalleresco, com’era concepito in Italia, era ridicolo per questo, che si presentava all’immaginazione come un esercizio incomposto di una forza gigantesca senza serietà di scopo e di mezzi, la forza come forza, e tutta la forza ne’ fini più seri e più frivoli: ciò che rende così comici Morgante, Mandricardo, Fracasso. |
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Ci erano certo i fini cavallereschi, come la tutela delle donne, la difesa degli oppressi, ma che parevano a quel pubblico intelligente e scettico comici non altrimenti che quegli effetti straordinari di forza corporale. Si può dire di quei cavalieri foggiati dallo spirito italiano quello che Doralice dicea a Mandricardo quando lo vedea intestato a fare per una spada e uno scudo quello avea fatto per impossessarsi di lei: non fu amore che ti mosse, ''fu naturale ferità di core''. Lo spirito italiano adunque da una parte metteva in caricatura il medio evo come un giuoco disordinato di forze, e dall’altra gittava la base |
Ci erano certo i fini cavallereschi, come la tutela delle donne, la difesa degli oppressi, ma che parevano a quel pubblico intelligente e scettico comici non altrimenti che quegli effetti straordinari di forza corporale. Si può dire di quei cavalieri foggiati dallo spirito italiano quello che Doralice dicea a Mandricardo quando lo vedea intestato a fare per una spada e uno scudo quello avea fatto per impossessarsi di lei: non fu amore che ti mosse, ''fu naturale ferità di core''. Lo spirito italiano adunque da una parte metteva in caricatura il medio evo come un giuoco disordinato di forze, e dall’altra gittava la base{{SAL|102|3|Alex brollo}} |