Pagina:Rivista italiana di numismatica 1889.djvu/33: differenze tra le versioni

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L’Agostino Adorno <ref>Vedi ''Annotazione XII'', {{TestoCitato|Rivista italiana di numismatica 1888|''Rivista It. di Numismatica'', Anno I.}}</ref> non fu l’unico Governatore Genovese per Gian Galeazzo, ma prima di lui il Paolo Campofregoso Doge XXXI, ebbe modo di ritenere più a lungo il potere, col dare la città al Duca seguitando a governare in nome di lui. Se la data precisa nella quale avvenne quel cambiamento non apparisce ben definita dallo Annalista Genovese, vi rintracciamo tuttavia la notizia della ripristinata Signoria dei Milanesi, e la menzione del nuovo titolo del Cardinale.
L’Agostino Adorno <ref>Vedi ''Annotazione XII'', {{TestoCitato|Rivista italiana di numismatica 1888|''Rivista It. di Numismatica'', Anno I.}}</ref> non fu l’unico Governatore Genovese per Gian Galeazzo, ma prima di lui il Paolo Campofregoso Doge XXXI, ebbe modo di ritenere più a lungo il potere, col dare la città al Duca seguitando a governare in nome di lui. Se la data precisa nella quale avvenne quel cambiamento non apparisce ben definita dallo Annalista Genovese, vi rintracciamo tuttavia la notizia della ripristinata Signoria dei Milanesi, e la menzione del nuovo titolo del Cardinale.


Il {{AutoreCitato|Agostino Giustiniani|Giustiniano}} <ref>{{Sc|Car.}} CCXLIII ad Ann. Cito l’edizione originale, non possedendo la moderna.</ref> comincia col dire che “in Gennaio 1487 non essendo la città troppo contenta del reggimento del Cardinale, si creò un magistrato con amplissima balia che dovesse provvedere alle cose del Comune come a quelle di S. Giorgio.” Narra poi che avendo questo magistrato imprigionato in Lerici il Tommasino Fregoso, un membro dello stesso, Angelo Cebà, veniva gravemente ferito dai famigliari del Doge. Al 1488, l’Annalista dice chiaramente che “il Cardinale il quale era fatto molto odioso alla terra, diede opera che si mandassero otto ambasciatori al Duca Gian Galeazzo, i quali dovessero restituire la città della quale già molti anni era stato privato, e si dovessero comporre e convenire con lui. E dopo alquanti giorni mandò Fregosino suo figlio al Duca Ludovico, ecc., ecc.” Onde si vede che non bastandogli l’ambasciata officiale, mirava ad assicurarsi del risultato mediante i suoi più intimi presso il vero Signore di fatto, del quale avea sempre goduto il favore fin da quando avea estorto il potere al nipote Battista. Dopo narrata la <span class="SAL">33,3,Carlomorino</span>
Il {{AutoreCitato|Agostino Giustiniani|Giustiniano}} <ref>{{Sc|Car.}} CCXLIII ad Ann. Cito l’edizione originale, non possedendo la moderna.</ref> comincia col dire che “in Gennaio 1487 non essendo la città troppo contenta del reggimento del Cardinale, si creò un magistrato con amplissima balia che dovesse provvedere alle cose del Comune come a quelle di S. Giorgio.” Narra poi che avendo questo magistrato imprigionato in Lerici il Tommasino Fregoso, un membro dello stesso, Angelo Cebà, veniva gravemente ferito dai famigliari del Doge. Al 1488, l’Annalista dice chiaramente che “il Cardinale il quale era fatto molto odioso alla terra, diede opera che si mandassero otto ambasciatori al Duca Gian Galeazzo, i quali dovessero restituire la città della quale già molti anni era stato privato, e si dovessero comporre e convenire con lui. E dopo alquanti giorni mandò Fregosino suo figlio al Duca Ludovico, ecc., ecc.” Onde si vede che non bastandogli l’ambasciata officiale, mirava ad assicurarsi del risultato mediante i suoi più intimi presso il vero Signore di fatto, del quale avea sempre goduto il favore fin da quando avea estorto il potere al nipote Battista. Dopo narrata la {{SAL|33|3|Carlomorino}}