Pagina:Rivista italiana di numismatica 1889.djvu/303: differenze tra le versioni

 
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Per quanto la moneta grave imperiale, d’oro, d’argento, e di bronzo, si sia sviluppata in modo regolare, pure il decorso di questo sviluppo varia secondo il metallo. Il medaglione di metallo nobile è, in genere, rarissimo nel I e nel II secolo, mentre quello di bronzo manca bensì nel I secolo, ma appena comparso raggiunge l’apice dello sviluppo, e per tutto il II secolo, fino al termine del regno di Commodo, si mantiene ad un’altezza non più raggiunta. Nel secolo III la relazione reciproca si cambia. È soltanto sotto qualche regno isolato, sotto Gordiano e Filippo, che il medaglione di bronzo presenta una certa importanza; in generale viene trascurato, e verso i tempi della Tetrarchia scompare quasi interamente. Anche il medaglione d’oro, a quest’epoca, gode soltanto eccezionalmente di un effimero favore sotto Eliogabalo, Severo Alessandro e Gallieno. Il medaglione d’argento invece, presenta allora il più rigoglioso sviluppo; a quel modo che l’antoniniano di biglione e di rame inargentato è caratteristico per l’ordinaria moneta corrente di quell’epoca, così il medaglione di pseudo-argento, che ne era un derivato e scomparve poi con essa, è speciale a quei poco invidiabili tempi, n IV secolo ci offre un altro spettacolo. Il<span class="SAL">303,3,Carlomorino</span>
Per quanto la moneta grave imperiale, d’oro, d’argento, e di bronzo, si sia sviluppata in modo regolare, pure il decorso di questo sviluppo varia secondo il metallo. Il medaglione di metallo nobile è, in genere, rarissimo nel I e nel II secolo, mentre quello di bronzo manca bensì nel I secolo, ma appena comparso raggiunge l’apice dello sviluppo, e per tutto il II secolo, fino al termine del regno di Commodo, si mantiene ad un’altezza non più raggiunta. Nel secolo III la relazione reciproca si cambia. È soltanto sotto qualche regno isolato, sotto Gordiano e Filippo, che il medaglione di bronzo presenta una certa importanza; in generale viene trascurato, e verso i tempi della Tetrarchia scompare quasi interamente. Anche il medaglione d’oro, a quest’epoca, gode soltanto eccezionalmente di un effimero favore sotto Eliogabalo, Severo Alessandro e Gallieno. Il medaglione d’argento invece, presenta allora il più rigoglioso sviluppo; a quel modo che l’antoniniano di biglione e di rame inargentato è caratteristico per l’ordinaria moneta corrente di quell’epoca, così il medaglione di pseudo-argento, che ne era un derivato e scomparve poi con essa, è speciale a quei poco invidiabili tempi, n IV secolo ci offre un altro spettacolo. Il{{SAL|303|3|Carlomorino}}