Pagina:Rivista italiana di numismatica 1889.djvu/17: differenze tra le versioni

 
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Sarebbe inutile, se io soggiungessi, che nel mio archivio di famiglia conservo atti notarili, forse pidi 100, dal secolo XVI in poi, di possedimenti nei quali si legge sempre la formola del pagamento espressa in questi termini: ''praetio Librarum Imperialium Centum'', ecc. ecc.
Sarebbe inutile, se io soggiungessi, che nel mio archivio di famiglia conservo atti notarili, forse pidi 100, dal secolo XVI in poi, di possedimenti nei quali si legge sempre la formola del pagamento espressa in questi termini: ''praetio Librarum Imperialium Centum'', ecc. ecc.


In qual tempo precisamente sia cominciata la moneta imperiale, e perchè sia stata così chiamata, dal nome cioè, dell’imperatore e non dalla città in cui era coniata, fu scoperto dal Conte Carli, con la testimonianza di storico coevo molto bene informato de’ fatti nostri, il lodigiano Ottone Morena, uffiziale di Corte di Federico I; e lo rischiararono maggiormente li nostri Monaci Cisterciensi con pergamene <span class="SAL">17,3,Carlomorino</span>
In qual tempo precisamente sia cominciata la moneta imperiale, e perchè sia stata così chiamata, dal nome cioè, dell’imperatore e non dalla città in cui era coniata, fu scoperto dal Conte Carli, con la testimonianza di storico coevo molto bene informato de’ fatti nostri, il lodigiano Ottone Morena, uffiziale di Corte di Federico I; e lo rischiararono maggiormente li nostri Monaci Cisterciensi con pergamene {{SAL|17|3|Carlomorino}}