Pagina:Rivista italiana di numismatica 1889.djvu/110: differenze tra le versioni

 
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La conclusione che i medaglioni d’oro formano parte della moneta corrente, viene infine confermata pienamente dal noto passo della ''Historia Augusta'', nella ''Vita Severi Alexandri''. Vi si racconta che questo imperatore aveva coniato mezzi aurei e terzi di aureo, ma aveva posto fuori di corso le monete da 2, 3, 4 e dieci aurei, come pure quelle d’una libbra (da 60 aurei), e di due libbre (da 100 aurei)<ref>. . «''Formas binarias, ternarias et quaternarias et denarias etiam atque amplius usque libriles quoque et centenarias'' .»..</ref>, che il suo predecessore Eliogabalo aveva inventate, e che da allora in poi furono considerate come metallo in verga<ref>. . «''resolvi praecepit neque in usu cujusquam versari atque ex eo his materiae nomen inditum est''.»</ref>.
La conclusione che i medaglioni d’oro formano parte della moneta corrente, viene infine confermata pienamente dal noto passo della ''Historia Augusta'', nella ''Vita Severi Alexandri''. Vi si racconta che questo imperatore aveva coniato mezzi aurei e terzi di aureo, ma aveva posto fuori di corso le monete da 2, 3, 4 e dieci aurei, come pure quelle d’una libbra (da 60 aurei), e di due libbre (da 100 aurei)<ref>. . «''Formas binarias, ternarias et quaternarias et denarias etiam atque amplius usque libriles quoque et centenarias'' .»..</ref>, che il suo predecessore Eliogabalo aveva inventate, e che da allora in poi furono considerate come metallo in verga<ref>. . «''resolvi praecepit neque in usu cujusquam versari atque ex eo his materiae nomen inditum est''.»</ref>.


In questo passo si parla di conii ai quali noi diamo il nome di medaglioni; essi vengono chiamati ''formae'' cioè monete coniate, da 2, 3, 4 e più monete d’oro. Di tali gradazioni ve ne sono ancora moltissime altre, da ciò l’espressione: ''atque amplius'' ecc., precisamente come fra i medaglioni abbiamo visto che vi sono ''biniones'', ''quaterniones'', ''seniones'', ecc., fino a un multiplo di 20 volte l’unità monetaria. Si accenna poi, che le ''formae'' d’una libbra e di due libbre erano state inventate da Eliogabalo, mentre i multipli inferiori, quelle ''binariae'', ''ternariae'', ecc., erano state emesse anche prima; il testo concede questa interpretazione, e ci restano infatti dei ''biniones'' d’oro di Caracalla e dei ''quaterniones'' di Augusto e di Domiziano. Inoltre è indicato chiaramente che erano monete in corso e veramente ''in usu'' poiché <span class="SAL">110,3,Carlomorino</span>
In questo passo si parla di conii ai quali noi diamo il nome di medaglioni; essi vengono chiamati ''formae'' cioè monete coniate, da 2, 3, 4 e più monete d’oro. Di tali gradazioni ve ne sono ancora moltissime altre, da ciò l’espressione: ''atque amplius'' ecc., precisamente come fra i medaglioni abbiamo visto che vi sono ''biniones'', ''quaterniones'', ''seniones'', ecc., fino a un multiplo di 20 volte l’unità monetaria. Si accenna poi, che le ''formae'' d’una libbra e di due libbre erano state inventate da Eliogabalo, mentre i multipli inferiori, quelle ''binariae'', ''ternariae'', ecc., erano state emesse anche prima; il testo concede questa interpretazione, e ci restano infatti dei ''biniones'' d’oro di Caracalla e dei ''quaterniones'' di Augusto e di Domiziano. Inoltre è indicato chiaramente che erano monete in corso e veramente ''in usu'' poiché {{SAL|110|3|Carlomorino}}