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<span class="SAL">304,4,Luigi62</span><noinclude>''cheon''</noinclude> d’amore o per qualche piccola cena galante, aveva una camera ornata delle tappezzerie napolitane d’alto liccio, del secolo XVIII, che Carlo Sperelli ordinò al reale arazziere romano Pietro Duranti nel 1766, su disegni di Girolamo Storace. I sette pezzi delle pareti rappresentavano, con una certa copiosa magnificenza alla Rubens, episodii d’amore bacchici; e le portiere, le sopraporte, le soprafinestre rappresentavano frutta e fiori. Gli ori pallidi e fulvi, predominanti, e le carni perlate e i cinabri e gli azzurri cupi facevano un accordo morbido e nudrito.
{{SAL|304|4|Luigi62}}<noinclude>''cheon''</noinclude> d’amore o per qualche piccola cena galante, aveva una camera ornata delle tappezzerie napolitane d’alto liccio, del secolo XVIII, che Carlo Sperelli ordinò al reale arazziere romano Pietro Duranti nel 1766, su disegni di Girolamo Storace. I sette pezzi delle pareti rappresentavano, con una certa copiosa magnificenza alla Rubens, episodii d’amore bacchici; e le portiere, le sopraporte, le soprafinestre rappresentavano frutta e fiori. Gli ori pallidi e fulvi, predominanti, e le carni perlate e i cinabri e gli azzurri cupi facevano un accordo morbido e nudrito.


― Quando tornerà il duca di Grimiti ― disse egli al domestico ― lo farete entrare.
― Quando tornerà il duca di Grimiti ― disse egli al domestico ― lo farete entrare.