Pagina:Il Catilinario ed il Giugurtino.djvu/166: differenze tra le versioni

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<section begin=s1 /><span class="SAL">166,1,</span>incerta, sozza c misera. Li Romani, dispartiti, alcuni insieme piegavano, alcuni perseguitavano,<ref>Manca neque signa.</ref> e niuno ordine servavano; là dove ’l pericolo prendea ciascuno, quivi contrastava ecombaltea: arme e dardi, e cavalli e uomini, inimici e cittadini, erano permischiati: niuna cosa per consiglio; la ventura reggeva tutto. Sicché molto era andato del dì<ref>molto era andato del dì) Si noti beli* uso del Tei Lo andare, il quale, oltre alle molte altre sue signiiicazioni, ha pur questa di trapassare, scorrere, parlandosi di tempo. Il Firenzuola, As. 241, disse: JSè vi andò molli giorni, che, parendo a1 miei padroni ec,</ref> e ancora l’avvenimento della battaglia era incerto. Alla perfine, essendo tutti per fatica e per caldo indeboliti, Metello, quando vide che li Numidi meno contrastavano, appoco appoco ragunò i suoi e recò a ordine, e allogò qualtro coorti di legioni (a)<ref>(cioè compiute).</ref> incontr’a’ pedoni de’nimici, delli quali gran parte ne’luoghi di sopra per la stanchezza s’erano assisi; e pregò e confortò li suoi ch’eglino non mancassono, e che non sostenessono che gli nemici fuggienti<ref>fuggiente è uscita del participio presente del ▼erbo fuggire, ed oggi si dice fuggente.</ref> dovessono vincere; e com’eglino non aveano castella né guarnimento niuno, laddove doessono scampare; che tutto lor fatto era nelle loro armi. Giugurta in questo mezzo non stava cheto; anzi andana d’intorno, confortava, rinnovava battaglia, ed egli con gli eletti tutte cose, che utili fossono, tastava; sovveniva a’suoi, alli nimici dubbiosi contrastava; e quegli, che sapeva di’ erano forti, da lungi combattendo, gl’impacciava. In questo modo in tra loro combatteano li due imperadori, uomini sommi: eglino infra sè pari, ma con ajuto dispari: chè Metello avea per sè li buoni combattitori<ref>avea per sè li buoni combattitori) La par ticella per, olire a’ molti eleganti modi in cui s usa, de’quali incili abbiamo già notati avanti serve anche a dimtare a disposizione di chi sic una cosa o una persona; ed in questa significazione è stata aggiunta al Vocabolario dal Manuzz con questo altro esempio della Vii.-» di S.M.Maddalena; Non ristesse altri che egli ec., e questa casa stesse sempre per lui te.</ref> e il luogo contrario; a Giugurta tutt’altre cose, eccetto li combattitori,frano in acconcio<ref>erano in acconcio) V. a pag. 102 la n.6.</ref>. Alla perfine, poiché li Romani conobbono che non aveano dove ricoverare, nè dal nimico aveano copia di potere combattere con lui, e già era presso alla sera; secondo che fu loro comandato, se ne andarono sui colle, ch’era a rimpetto<ref>a rimpetto vai lo stesso che rimpcllot di rimpetto, che oggi e più in uso.</ref>. Sicché li Numidi, avendo perduto il luogo, furono rotti e scacciati: pochi ne morirono; e molti dijoro, per velocità, e per la contrada, che non era da’nimici saputa, furono scampali.<section end=s1 />
<section begin=s1 />{{SAL|166|1|}}incerta, sozza c misera. Li Romani, dispartiti, alcuni insieme piegavano, alcuni perseguitavano,<ref>Manca neque signa.</ref> e niuno ordine servavano; là dove ’l pericolo prendea ciascuno, quivi contrastava ecombaltea: arme e dardi, e cavalli e uomini, inimici e cittadini, erano permischiati: niuna cosa per consiglio; la ventura reggeva tutto. Sicché molto era andato del dì<ref>molto era andato del dì) Si noti beli* uso del Tei Lo andare, il quale, oltre alle molte altre sue signiiicazioni, ha pur questa di trapassare, scorrere, parlandosi di tempo. Il Firenzuola, As. 241, disse: JSè vi andò molli giorni, che, parendo a1 miei padroni ec,</ref> e ancora l’avvenimento della battaglia era incerto. Alla perfine, essendo tutti per fatica e per caldo indeboliti, Metello, quando vide che li Numidi meno contrastavano, appoco appoco ragunò i suoi e recò a ordine, e allogò qualtro coorti di legioni (a)<ref>(cioè compiute).</ref> incontr’a’ pedoni de’nimici, delli quali gran parte ne’luoghi di sopra per la stanchezza s’erano assisi; e pregò e confortò li suoi ch’eglino non mancassono, e che non sostenessono che gli nemici fuggienti<ref>fuggiente è uscita del participio presente del ▼erbo fuggire, ed oggi si dice fuggente.</ref> dovessono vincere; e com’eglino non aveano castella né guarnimento niuno, laddove doessono scampare; che tutto lor fatto era nelle loro armi. Giugurta in questo mezzo non stava cheto; anzi andana d’intorno, confortava, rinnovava battaglia, ed egli con gli eletti tutte cose, che utili fossono, tastava; sovveniva a’suoi, alli nimici dubbiosi contrastava; e quegli, che sapeva di’ erano forti, da lungi combattendo, gl’impacciava. In questo modo in tra loro combatteano li due imperadori, uomini sommi: eglino infra sè pari, ma con ajuto dispari: chè Metello avea per sè li buoni combattitori<ref>avea per sè li buoni combattitori) La par ticella per, olire a’ molti eleganti modi in cui s usa, de’quali incili abbiamo già notati avanti serve anche a dimtare a disposizione di chi sic una cosa o una persona; ed in questa significazione è stata aggiunta al Vocabolario dal Manuzz con questo altro esempio della Vii.-» di S.M.Maddalena; Non ristesse altri che egli ec., e questa casa stesse sempre per lui te.</ref> e il luogo contrario; a Giugurta tutt’altre cose, eccetto li combattitori,frano in acconcio<ref>erano in acconcio) V. a pag. 102 la n.6.</ref>. Alla perfine, poiché li Romani conobbono che non aveano dove ricoverare, nè dal nimico aveano copia di potere combattere con lui, e già era presso alla sera; secondo che fu loro comandato, se ne andarono sui colle, ch’era a rimpetto<ref>a rimpetto vai lo stesso che rimpcllot di rimpetto, che oggi e più in uso.</ref>. Sicché li Numidi, avendo perduto il luogo, furono rotti e scacciati: pochi ne morirono; e molti dijoro, per velocità, e per la contrada, che non era da’nimici saputa, furono scampali.<section end=s1 />


<section begin=s2 /><span class="SAL">166,1,</span>CAPITOLO XL.
<section begin=s2 />{{SAL|166|1|}}CAPITOLO XL.


Come Bomilcare e Butilio combatterono insieme, e come Butilio vincitore ritornò a Metello.
Come Bomilcare e Butilio combatterono insieme, e come Butilio vincitore ritornò a Metello.