Pagina:Arabella.djvu/51: differenze tra le versioni

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— Lo so — disse il conduttore, salutando il signor Maccagno, come persona conosciuta. — Il vecchietto seguitò cogli occhi un pezzo la carrozza, e indicando colla mano le scarpe, raccomandò ancora una volta all’Arabella di cambiare le sue appena a casa.
— Lo so — disse il conduttore, salutando il signor Maccagno, come persona conosciuta. — Il vecchietto seguitò cogli occhi un pezzo la carrozza, e indicando colla mano le scarpe, raccomandò ancora una volta all’Arabella di cambiare le sue appena a casa.


Quindi tornò in chiesa, mentre i preti intonavano il ''Beati mortui'', e andò a collocarsi vicino al Botola, un suo vecchio amico d’infanzia, col quale cominciò un discorso molto vivo. Tre passi dietro di lui l’ortolana, alzando la voce come se fosse in verziere, ripeteva al Boffa e ad Aquilino Ratta: — Per me, se non vedo le cose chiare, l’ho dichiarato a questo impostore: faccio un altro quarantotto.<span class="SAL">51,4,Cotton</span>
Quindi tornò in chiesa, mentre i preti intonavano il ''Beati mortui'', e andò a collocarsi vicino al Botola, un suo vecchio amico d’infanzia, col quale cominciò un discorso molto vivo. Tre passi dietro di lui l’ortolana, alzando la voce come se fosse in verziere, ripeteva al Boffa e ad Aquilino Ratta: — Per me, se non vedo le cose chiare, l’ho dichiarato a questo impostore: faccio un altro quarantotto.{{SAL|51|4|Cotton}}