Odissea (Pindemonte)/Libro I: differenze tra le versioni

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<poem>
Musa, quell’uom di moltiforme ingegno
Dimmi, che molto errò, poich’ebbe a terra
Gittate d’Ilïòn le sacre torri;
Che città vide molte, e delle genti
L’indol conobbe; che sovr’esso il mare{{R|5}}
Molti dentro del cor sofferse affanni,
Mentre a guardar la cara vita intende,
E i suoi compagni a ricondur: ma indarno
Ricondur desïava i suoi compagni,
Ché delle colpe lor tutti periro.{{R|10}}
Stolti! che osaro vïolare i sacri
Al Sole Iperïon candidi buoi
Con empio dente, ed irritâro il nume,
Che del ritorno il dì lor non addusse.
Deh! parte almen di sì ammirande cose{{R|15}}
Narra anco a noi, di Giove figlia e Diva.
 
Già tutti i Greci, che la nera Parca
Rapiti non avea, ne’ loro alberghi</poem>
 
 
 
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