Pagina:Rivista italiana di numismatica 1889.djvu/517: differenze tra le versioni

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iscrizioni suonano ognora le stesse ed onorevoli ognora, senza marcino, vale a dire, d’imperante oltramontano: '''SENA VETVS CIVITAS VIRGINIS''', nel davanti ed '''ALPHA ET OMEGA, PRINCIPIVM ET FINIS''', di dietro.
iscrizioni suonano ognora le stesse ed onorevoli ognora, senza marcino, vale a dire, d’imperante oltramontano: '''SENA VETVS CIVITAS VIRGINIS''', nel davanti ed '''ALPHA ET OMEGA, PRINCIPIVM ET FINIS''', di dietro.


Fino a che tempo abbia durato l’officina senese, la storia è solo quella che ce lo può indicare; nessuno di proposito ne scrisse finora<ref>Le Monete della Repubblica Senese, comprese quelle coniate a Montalcino, furono magistralmente illustrate dall'esimio {{AutoreCitato|Domenico Promis}} nella sua Opera: ''Monete della Repubblica di Siena'', Torino, 1868: in 4° (con 8 tavole). Qualche altra moneta inedita comparve di poi in varii periodici ed opuscoli (Vedi ''Saggio citato''). {{A destra|(F. ed E. G.)}}</ref>. {{AutoreCitato|Filippo Argelati|Argelati}} ne tacque; {{AutoreCitato|Gian Rinaldo Carli|Carli}} e {{AutoreCitato|Guido Antonio Zanetti|Zanetti}} ne dissero di volo e poco. Sicuramente esistente nella prima metà del XII secolo, ha continuato per altri quattro, al XVI, fino a che quella città piegar dovette il capo nel 1659, al giogo mediceo, dopo di aver difeso valorosamente la sua libertà contro la potenza formidabile di Carlo V.
Fino a che tempo abbia durato l’officina senese, la storia è solo quella che ce lo può indicare; nessuno di proposito ne scrisse finora<ref>Le Monete della Repubblica Senese, comprese quelle coniate a Montalcino, furono magistralmente illustrate dall’esimio {{AutoreCitato|Domenico Promis}} nella sua Opera: ''Monete della Repubblica di Siena'', Torino, 1868: in 4° (con 8 tavole). Qualche altra moneta inedita comparve di poi in varii periodici ed opuscoli (Vedi ''Saggio citato''). {{A destra|(F. ed E. G.)}}</ref>. {{AutoreCitato|Filippo Argelati|Argelati}} ne tacque; {{AutoreCitato|Gian Rinaldo Carli|Carli}} e {{AutoreCitato|Guido Antonio Zanetti|Zanetti}} ne dissero di volo e poco. Sicuramente esistente nella prima metà del XII secolo, ha continuato per altri quattro, al XVI, fino a che quella città piegar dovette il capo nel 1659, al giogo mediceo, dopo di aver difeso valorosamente la sua libertà contro la potenza formidabile di Carlo V.


Ad onore di quei forti repubblicani, è da sapersi che, quando furono costretti a darsi per vinti agli imperiali nel 1555, popolo ed ottimati, sdegnando di sottomettersi, si ritirarono sul monte Alcino, presidiato da soldati francesi, e vi si sostennero per ben quattro anni con gloria; creati magistrati proprii, e battuta moneta, con iscrizione d’immortalità degna: '''RESPVB. SEN. IN MONTE ILYCINO''', marcata degli anni 1555 al 1559, al di sotto della romulea Lupa lattante.
Ad onore di quei forti repubblicani, è da sapersi che, quando furono costretti a darsi per vinti agli imperiali nel 1555, popolo ed ottimati, sdegnando di sottomettersi, si ritirarono sul monte Alcino, presidiato da soldati francesi, e vi si sostennero per ben quattro anni con gloria; creati magistrati proprii, e battuta moneta, con iscrizione d’immortalità degna: '''RESPVB. SEN. IN MONTE ILYCINO''', marcata degli anni 1555 al 1559, al di sotto della romulea Lupa lattante.