Pagina:Storia della rivoluzione piemontese del 1821 (Santarosa).djvu/202: differenze tra le versioni

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Siciliana al suo ascendere sul trono nel 1759, quelli posteriori verso la nuova Costituzione nel 1° agosto 1812 e 22 ottobre 1814, non furono a’ suoi sguardi che semplici cerimonie. L’anno 1821 fu suggello dell’opera. Ferdinando di un solo giuramento mostrossi osservante, quello fatto internamente a sè stesso di voler governare i popoli da padrone assoluto. Io non intendo insultare alla maestà del re. Racconto dei fatti incontestabili che appartengono alla storia, alle giuste lagnanze dei popoli.
Siciliana al suo ascendere sul trono nel 1759, quelli posteriori verso la nuova Costituzione nel 1° agosto 1812 e 22 ottobre 1814, non furono a’ suoi sguardi che semplici cerimonie. L’anno 1821 fu suggello dell’opera. Ferdinando di un solo giuramento mostrossi osservante, quello fatto internamente a sè stesso di voler governare i popoli da padrone assoluto. Io non intendo insultare alla maestà del re. Racconto dei fatti incontestabili che appartengono alla storia, alle giuste lagnanze dei popoli.


Non ha molto un nobile amico dell’Italia, [[w:William Bentinck|lord Bentinck]], levò sua voce nel Parlamento della gran Brettagna (seduta del 22 giugno 1821) per chiedere che la Nazione inglese non si mostrasse col suo silenzio più a lungo complice dell’oppressione di Sicilia. Enumerò i sagrifizi ai quali si assoggettarono i Siciliani per accogliere il re, allorchè profugo per due volte cercò un asilo in mezzo a loro, e i generosi sforzi fatti per difenderne e sostenerne la causa nella Calabria, sagrifizi e sforzi che Ferdinando risalito sul trono non fu tardo a rimunerare di un atto che distruggeva le antiche in un colle recenti libertà della Sicilia, la quale ridusse a nulla più d’un’altra provincia dei suoi Stati. Lord Bentinck avrebbe potuto aggiungere che questo atto di violenza fu preceduto da arresti arbitrarii, da minaccie, da intrighi di ogni sorte, che le petizioni dei comuni chiedenti la convocazione del Parlamento furono neglette, disprezzate, e costarono persino la libertà ai loro redattori<ref>Galosso ebbe a soffrire una detenzione di tre anni per aver proposto un tal mezzo al Consiglio Civico della Comune di Misilmeri.</ref>. Chè se fu triste cosa l’avere gran parte dei<span class="SAL">202,3,Cinnamologus</span>
Non ha molto un nobile amico dell’Italia, [[w:William Bentinck|lord Bentinck]], levò sua voce nel Parlamento della gran Brettagna (seduta del 22 giugno 1821) per chiedere che la Nazione inglese non si mostrasse col suo silenzio più a lungo complice dell’oppressione di Sicilia. Enumerò i sagrifizi ai quali si assoggettarono i Siciliani per accogliere il re, allorchè profugo per due volte cercò un asilo in mezzo a loro, e i generosi sforzi fatti per difenderne e sostenerne la causa nella Calabria, sagrifizi e sforzi che Ferdinando risalito sul trono non fu tardo a rimunerare di un atto che distruggeva le antiche in un colle recenti libertà della Sicilia, la quale ridusse a nulla più d’un’altra provincia dei suoi Stati. Lord Bentinck avrebbe potuto aggiungere che questo atto di violenza fu preceduto da arresti arbitrarii, da minaccie, da intrighi di ogni sorte, che le petizioni dei comuni chiedenti la convocazione del Parlamento furono neglette, disprezzate, e costarono persino la libertà ai loro redattori<ref>Galosso ebbe a soffrire una detenzione di tre anni per aver proposto un tal mezzo al Consiglio Civico della Comune di Misilmeri.</ref>. Chè se fu triste cosa l’avere gran parte dei<span class="SAL">202,4,Redqueen</span>