Teatro Historico di Velletri/Quali fossero le Città, e Terre de' Volsci: differenze tra le versioni

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Sessa, ò Suessa, chiamata ancora Sessa Pometia; non già quella Pometia accennata di sopra, ben sì da Cittadini di quella, che per un tempo v'habitarono, fù così chiamata; com'anco per l'istessa caggione fù detta Arunca; tanto dimostra l'Alberti. Fù saccheggiata da Tarquinio, essendo Rè Servio Tullio. In questa Città dimorarono in Esilio li figlioli di Anco Martio <small>IV.</small> Rè de' Romani. E ben vero, che da moderni Autori molte cose di Pometia s'applicano à Sessa, per la denominatione, che da quella ottenne. Lucio Sacco hà diffusamente con molta eruditione descritta questa sua Patria.
 
Sezze, se bene il suo moderno Scrittore hà à schivo la natione Volsca, per lo che la mette frà Latini; con tutto ciò molti Autori, e particolarmente il Cluerio la chiama Antichissima, e la pone trà Volsci. Il Perotti, dice, ''Setia Urbs est Campania'', et il Schradero scrive, ''Setia antiquissimum Volscorum Oppidum'', cosi ancora Iodoco Hondio. Titinnio Comico in honor di Sezze compose un Opra intitolata ''Setina'', vien citato da Nonio Marcello in più luoghi nel libro che fà de ''Proprietate Sermonum''. Gioseppe Ciammaricone Setino ha descritta eruditamente questa sua Patria, à quello rimetto il Lettore.
 
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