Teatro Historico di Velletri/Quali fossero le Città, e Terre de' Volsci: differenze tra le versioni

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Sàtrico fù Piazza d'Armi de gl'Antiati, fù presa da Furio Camillo, essendo la quarta volta Dittatore, fù poi abbruggiata da Latini per sdegno contro detti Antiati, che non volsero esser con loro uniti à far guerra contro Romani, tutta la Città restò disfatta, eccettuato il Tempio della Dea Matuta<ref>La Dea Matuta era un'antica divinità romana, dea dell'aurora e protettrice delle partorienti; in suo onore l'11 giugno si celebrano le ''Matralie''. Il tempio presso ''Satricum'' venne frequentato anche dopo la distruzione della città, narrata dal Teoli e prima di lui da Dionigi di Alicarnasso.</ref>. Fù risarcita da Volsci nel Cons. <small>C.V.</small> ma da Romani, essendo Consoli Marco Valerio Corvino, et Gneo Petilio. Fù di nuovo abbruggiata, restandovi pure in piedi il suddetto Tempio; ma perche poco doppo fù presa da Sanniti, Lucio Papirio Cursore l'espugnò, e ricuperò, dice Orosio, ''Idem deinde Papirius Satricum, expulso inde Samnitico præsidio expugnavit, et cæpit''. Tengono alcuni fosse dove al presente stà Conca Ferriera famosa del S.Officio di Roma, e con qualche raggione, perche Livio narrando la partenza delle Leggioni Volsche,dice che si movessero da Anzo, à Satrico, da Satrico à Velletri, da Velletri à Tuscolo, ''Ab Antio Satricum, ab Satrico Velitras, inde Tusculum Leggiones missas'': distanza in vero per le giornate d'Esserciti, che marciano, molto convenienti, se bene altri con giusto compito di miglia, vogliono che sia dove stà Campo morto Castello distrutto, perche da Anzo à questo luogo, d'onde à Velletri, e poi à Tuscolo, non passano otto miglia di strada, ch'appunto fanno una giornata de Militia, et à questo parere più facilmente mi sottoscritto, riportandomi però à maggior chiarezza.
 
Segni Città situata nel Monte Lepino, dice Columella, ''Qua Marrucini, qua Signia Monte Lepino''. Fù Colonia di Tarquinio Superbo, non già da lui fabricata, come altri pensano, ma ben si (come dice Alicarnasseo) applicata à Tito Tarquinio suo figliolo, in quella guisa, ch'ad Arunte Tarquinio l'altro figliolo assegnò Circeio, come se ne fossero stati fondatori, ''Has ambas cum duobus filiis, ut conditoribus dicasset, Circeios Arunti, Tito Signiam, securus iam de Regno, etc''. Nella sollevatione procurata da Lucio Annio Setino, e Lucio Numidio
 
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