Pagina:Lucifero (Mario Rapisardi).djvu/187: differenze tra le versioni

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<span class="SAL">187,3,Candalua</span><poem>
Oh! che giorni d’ebbrezza! —
Oh che giorni d’ebbrezza! —
Ella a quei detti
Ella a quei detti
Pensosa e scura divenía.
Pensosa e scura divenía.
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Nei díafani sonni ti lasciai,
Nei díafani sonni ti lasciai,
Ma un trono eressi all’amor tuo, che in petto
Ma un trono eressi all’amor tuo, che in petto
{{R|305}}Portar vogl’io fin che no’l ponga in cielo! —
{{R|305}}Portar vogl’io fin che no ’l ponga in cielo! —
Ella piangea. Qual trepida fiammella,
Ella piangea. Qual trepida fiammella,
Che s’assottigli all’apparir del giorno,
Che s’assottigli all’apparir del giorno,
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Di tizzi ardenti e di serpenti i crini,
Di tizzi ardenti e di serpenti i crini,
{{R|315}}E fra’ serpenti, in mezzo al fronte, un torvo
{{R|315}}E fra’ serpenti, in mezzo al fronte, un torvo
Occhio, senza palpèbre immoto e tutto
Occhio senza palpèbre immoto e tutto
Fiammeggiante d’intorno. A questa guisa
Fiammeggiante d’intorno. A questa guisa
Sorgea dal suol nera, diritta, immensa,
Sorgea dal suol nera, diritta, immensa,
Riga 28: Riga 28:
L’irto fantasma, e ognor sorge e si spande,
L’irto fantasma, e ognor sorge e si spande,
E l’aria ingombra e il cielo ultimo attinge.
E l’aria ingombra e il cielo ultimo attinge.
Tocca il cielo co’l capo, e con la negra
Tocca il cielo co ’l capo, e con la negra
Pelosa man, che vasta apresi, afferra
Pelosa man, che vasta apresi, afferra
{{R|325}}L’etereo sole, e lo palleggia. Un denso
{{R|325}}L’etereo sole, e lo palleggia. Un denso
Riga 35: Riga 35:
Mille sepolcri si spalancan; passa
Mille sepolcri si spalancan; passa
Sibilando la Morte; e un fiero echeggia
Sibilando la Morte; e un fiero echeggia
</poem><span class="SAL">187,4,Barbaforcuta</span>
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