Trattato de' governi/Libro ottavo/IX: differenze tra le versioni

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Tre cose debbe avere chi ha ad essere messo nei primi magistrati d’un governo. La prima è l’amore inverso di tale governo; di poi l’autorità grande da potere esercitare le faccende appartenenti a tale magistrato; la terza è virtù, e giustizia conveniente a quel modo di vivere; perchè se la giustizia non è una medesima in ogni stato, egli è però di necessità ch’ella abbia più differenze. Ma egli è dubbio, quando tutte le cose dette non si ritrovano in un cittadino, qualmente s’abbia di loro a fare elezione. Verbigrazia, s’e’ fusse uno atto ad essere capitano d’eserciti, ma di cattivi costumi, e non amico di quello stato, e dall’altro canto se fusse un cittadino buono e dello stato amico, a chi si debbe di loro dare l’amministrazione degli eserciti?