Pagina:Rivista italiana di numismatica 1889.djvu/322: differenze tra le versioni

 
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Lo stesso sbaglio si verifica per gli antoniniani di Filippo I {{Sc|aeqvitas avqg}} [u. 9 12], che nella 2<sup>a</sup> ed. del Cohen sono errati nella leggenda mentre sono esattamente descritti nella 1° ed., IV, 176, nn. 8 e 10.
Lo stesso sbaglio si verifica per gli antoniniani di Filippo I {{Sc|aeqvitas avqg}} [u. 9 12], che nella 2<sup>a</sup> ed. del Cohen sono errati nella leggenda mentre sono esattamente descritti nella 1° ed., IV, 176, nn. 8 e 10.


A tal proposito non posso dispensarmi di mettere in guardia tutti i descritori di monete imperiali romane, affinchè non sieno facili ad ammettere le varietà nuove, fidandosi della esattezza della seconda edizione del Cohen, edizione la quale in effetto è invece molto meno esatta della prima. Ebbi ad avvedermi di questo imperdonabile difetto studiando testé particolarmente le monete di Traiano (V. nel secondo vol. del ''Museo italiano di antichità classica'' il mio scritto ''Di alcuni ripostigli di monete romane'', pag. 316 sgg.), ma pur troppo vado constatando che il difetto si estende a tutta l'opera. Appena si può immaginare di quali e quanti errori nel campo numismatico e storico potrebbe essere fonte la nuova edizione dell'unico nostro grande repertorio delle monete romane imperiali, se il solerte suo attuale curatore non affida a collaboratori competenti e coscienziosi la revisione dell’intera opera, e ritarda la pubblicazione del desideratissimo ''errata-corrige'' <ref>È da sperare che la Imp. Accademia di Berlino, la quale ci ha liberato una buona volta dagli errori del dilettantismo epigrafico col ''Corpus inscriptionum'', vorrà por mano a liberarci altresì dai non meno gravi errori del dilettantismo numismatico col promessoci ''Corpus nummorum''.</ref>.
A tal proposito non posso dispensarmi di mettere in guardia tutti i descritori di monete imperiali romane, affinchè non sieno facili ad ammettere le varietà nuove, fidandosi della esattezza della seconda edizione del Cohen, edizione la quale in effetto è invece molto meno esatta della prima. Ebbi ad avvedermi di questo imperdonabile difetto studiando testé particolarmente le monete di Traiano (V. nel secondo vol. del ''Museo italiano di antichità classica'' il mio scritto ''Di alcuni ripostigli di monete romane'', pag. 316 sgg.), ma pur troppo vado constatando che il difetto si estende a tutta l’opera. Appena si può immaginare di quali e quanti errori nel campo numismatico e storico potrebbe essere fonte la nuova edizione dell’unico nostro grande repertorio delle monete romane imperiali, se il solerte suo attuale curatore non affida a collaboratori competenti e coscienziosi la revisione dell’intera opera, e ritarda la pubblicazione del desideratissimo ''errata-corrige'' <ref>È da sperare che la Imp. Accademia di Berlino, la quale ci ha liberato una buona volta dagli errori del dilettantismo epigrafico col ''Corpus inscriptionum'', vorrà por mano a liberarci altresì dai non meno gravi errori del dilettantismo numismatico col promessoci ''Corpus nummorum''.</ref>.


Ritornando al nostro A., piacemi dichiarare che egli, con la pubblicazione del ripostiglio di Magonza ha per certo reso un segnalato <span class="SAL">322,3,Carlomorino</span>
Ritornando al nostro A., piacemi dichiarare che egli, con la pubblicazione del ripostiglio di Magonza ha per certo reso un segnalato <span class="SAL">322,3,Carlomorino</span>