Teatro Historico di Velletri/Chi edificasse la Città di Velletri: differenze tra le versioni

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Stimo perciò volontario il pensiero del Clavelli, quale vuole, che Saturno edificasse cinque Città, cioè il suo Arpino, Aquino, Atino, Alatri, e Anagni, e apporta per raggione, e prova una certa antica somiglianza, che in quella guisa, che per parere d'Ilino Rabino, Semo primo figliolo di Noè edificò alcune Città, dandogli il nome con la prima lettera del suo, che è la S. e furono Siponto, Salerno, Surrento, Sannio, e Siena la vecchia, così Saturno le cinque accennate Città edificasse col nome, c'hà per principio la lettera A, prima ne gl'Alfabeti di tutti i linguaggi. Si che lascino di vantarsi Roma, Rieti, Piperno, et altre Città, mentre il lor nome non cominciando per A, non possono affermarsi edificate da Saturno. Ma s'inganna il Clavelli, e ogn'altro per lui, se intende del nostro Saturno Sabatio Saga; siccome se il suo sentimento è di Aptera Cretense, se gli puol concedere, perche il nome comincia per A, et à noi poco importa, mentre si raggiona di più antico Saturno. Soggiongo, che gl'antichi Heroi imponevano alle cose il nome, e non la loro prima lettera, che se ciò fosse vero, molte Città haverebbono pretensione à più alto principio di quello se li deve. Consideri il Lettore quante Città cominciano per S, e quante per A, e quanti Autori ancora registrano la fondazione di Saturnia, cioè Roma, e poi giudichi quanto sia verace, e ben fondata quest'oppinione del Clavelli.
Io mi confesso molto appagato delle due accennate oppinioni circa il principio di Velletri, e per li rincontri da me apportati, mi par c'habbiamo toccata qualsivoglia sodezza: ma però non mi contento di questo, e con più chiari rincontri stimo più alto il principio di questa Città, e dico, che l'edificassero alcuni di quelli, che vennero in Italia con Noè. Perche gionto questo secondo Adamo, Noè giusto nel Gianicolo per il Tevere, ivi fece la sua stanza, e stabilì il suo albergo; ma perche li suoi seguaci Nipoti chiamati Gianigeni, ò Gianidi, erano molti, mi si fà credibile, che parte di loro morsi dall'humana curiosità procurassero d'esplorare anco il paese della parte destra del fiume; cosa molto verisimile, e per la novità del luogo e per l'amenità del sito, e per la suavità dell'aria contraria affatto à quella di Trastevere, dove erano sbarcati, e dimoravano; onde con una, ò più barche di quelle, nelle quali erano venuti da Fenicia, facessero tragitto all'altra sponda del fiume, e caminando, e scorrendo il paese, gionti alla vista del Colle, e Campagna di Velletri, dove, come piace ad Antonio Magino, cominciava il piano della palude Pontina; quale veduta, e considerata vaga, amena, e fertile, stabilirono di fermarvi il piede, e farvi il loro domicilio, che dal primo Esploratore fù chiamato Veletro, ò Beletro, ch'altro non suona in lingua Latina, che ''Vetustus Explorans'', nome composto da ''Vel'', ò ''Bel'', e ''Ietro'' : ''Vel'' e ''Bel'', al parere de gl'Espositori della lingua Hebrea significa ''Vetustus'', in lingua Latina, e ''Ietro'' suona ''Explorans''; congiungendo dunque queste due parole con la sincope del ''I'', over del ''E'', componevano Velitro, ò Beletro, che in nostra favella dirà Antico Esploratore. E percio ad imitatione, et emulatione de gl'altri Gianigeni questi nostri edificarono altre Colonie vicine denominate da Giano, nelle quali i posteri alzarono il Simulacro di lui, come quelle, ch'erano nella Toscana col nome di Araini, per quanto registra il Valeriano, ''Quidam Ara Iani Simulacro asculpi solitæ sint, quid id facturi putent, quod Ianus Aras duodecim Etruriæ Coloniis sacrasset''. Delle nostre una se ne conserva di vestigi, e di nome nel territorio Veliterno, e chiamari sin al giorno d'hoggi Araiano & Ariano, dalle cui rovine, doppo che fù demolito, e destrutto da' Velletrani, fù ritrovata una statua di Giano Bifronte con sembianze di Giovene, e di Vecchio, la di cui testa si conserva nel Claustro del nostro Convento, e è la qui intagliata. Et un altra Testa pure Bifronte somigliante à questa conserva tra molt'altre belle antichità il Cavalier, e Dottor Theocrito Micheletti, qual fù ritrovata poco distante dal suddetto luogo.
Che cosa significhi la duplicata sembianza di Giano, sono varij li pensieri de' Virtuosi, come sono diverse l'intelligenze. S. Agostino registrato dal Vines, dice, che col rappresentarsi Giano Bifronte, si dimostrava la di lui gran prudenza, che consiste in prevedere le cose future, e contemplar le passate, ''Alii hunc Regem Bifrontem fuisse referunt, quod fuerit prudentissimus, pravideritquè procul ventura, et nespexerit praterita'', onde il Cedreno disse ''Præteritorum, ac futurorum notitia fuisse præditum, eum à Romanis Bifrontem pingi''. Il Mddendorpio vuole, che le due faccie di Giano significassero la congitione di lui delle cose del mondo, ''Quippè qui utriusquè ante, et post Diluvium Orbis certissimam rationem sciebat''. Herodiano intende per le due Faccie il principio, e fine dell'Anno.