Pagina:Zibaldone di pensieri II.djvu/407: differenze tra le versioni
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{{ZbPensiero|1085/1}} Parecchi filosofi hanno acquistato l’abito <span class="SAL">407,3,Alex brollo</span><section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|1086}} di guardare come dall’alto il mondo e le cose altrui, ma pochissimi quello di guardare effettivamente e perpetuamente dall’alto le cose proprie. Nel che si può dire che sia riposta la sommità pratica e l’ultimo frutto della sapienza (25 maggio 1821). |
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{{ZbPensiero|1086/1}} Della difficilissima invenzione di una lingua che avesse pure qualche forma sufficiente al discorso |
{{ZbPensiero|1086/1}} Della difficilissima invenzione di una lingua che avesse pure qualche forma sufficiente al discorso e come questa debbe essere stata opera quasi interamente del caso, Vedi le ''Osservazioni'' ec. del Sulzer nella ''Scelta di opusc. interessanti'', Milano, 1775, Vol. IV, p. 90-100 (25 maggio 1821). |
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{{ZbPensiero|1086/2}} ''Siccome la perfezione gramaticale di una lingua dipende dalla ragione e dal'' |
{{ZbPensiero|1086/2}} ''Siccome la perfezione gramaticale di una lingua dipende dalla ragione e dal'' {{Sc|genio}} (la lingua francese è perfetta dalla parte della ragione, ma non da quella del genio), ''cosí ella può servire di scala per misurare il grado della ragione e del ''{{Sc|genio}}'' ne’ vari popoli.'' (con questa scala il genio francese sarà trovato cosí scarso e in cosí basso grado, come in alto grado la ragione di quel popolo). ''Se per esempio non avessimo altri monumenti che attestassero il'' {{Sc|genio felice}} ''de’ greci, la loro lingua pur basterebbe. ''(lo stesso potremo dire degl’italiani, avuto riguardo alla proporzione de’ tempi moderni, che <span class="SAL">407,3,Alex brollo</span><section end=2 /><section begin=3 />{{ZbPagina|1087}} non sono quelli del genio, coi tempi antichi). ''Quando una lingua, generalmente parlando,'' (cioè non di una o piú frasi, di questa o quella finezza in particolare, ma di tutte in grosso) ''é insufficiente a rendere in una traduzione le finezze di un’altra lingua, egli è una prova sicura che il popolo per cui si traduce ha lo spirito men coltivato che l’altro. ''(che diremo dunque dello spirito de’ francesi dalla<span class="SAL">407,3,Alex brollo</span><section end=3 /> |