Pagina:Zibaldone di pensieri II.djvu/373: differenze tra le versioni

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<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|1040}}-->quasi sulla matematica; cosí la lingua greca era propria alla universalità de’ tempi suoi, massime fra’ popoli del meriggio orientali e occidentali, che sono e furono sempre piú immaginosi; e ciò per essere strettamente antica, e questo per essere strettamente modellata (nel perfetto) sulla natura. A differenza della latina modellata piuttosto sull’arte. E si può dire che la perfezione della lingua greca era conforme, ed aveva il suo fondamento nella natura, non essendo perciò meno perfetta, né artificiata; e la perfezione della latina era conforme, ed aveva il suo modello, il suo tipo, il suo fondamento, la sua norma nell’arte (12 maggio 1821).
<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|1040}}-->quasi sulla matematica; cosí la lingua greca era propria alla universalità de’ tempi suoi, massime fra’ popoli del meriggio orientali e occidentali, che sono e furono sempre piú immaginosi; e ciò per essere strettamente antica, e questo per essere strettamente modellata (nel perfetto) sulla natura. A differenza della latina modellata piuttosto sull’arte. E si può dire che la perfezione della lingua greca era conforme, ed aveva il suo fondamento nella natura, non essendo perciò meno perfetta né artificiata; e la perfezione della latina era conforme, ed aveva il suo modello, il suo tipo, il suo fondamento, la sua norma nell’arte (12 maggio 1821).




{{ZbPensiero|1040/1}} Alla p. {{ZbLink|1016}}. In ogni modo le parole greche che si trovano nell’uso familiare e popolare, italiano o francese, (massime se non si trovano presso gli scrittori latini) non possono esser derivate se non dall’antico volgare latino, da qualunque parte esso le abbia ricevute, o dalla Grecia direttamente, e ab antico, per qualunque mezzo; o da un’origine comune con quella della lingua greca, ovvero dalle colonie greche d’Italia o delle Gallie, o da qualunque <section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|1041}} comunicazione avuta colla lingua greca. Come infatti le dette parole avrebbero potuto pervenire a noi, senza passare pel volgare latino? Quando la lingua greca si spense nelle Gallie assai per tempo, e cosí pure in Italia (sebben forse piú tardi p. e. in Sicilia, che nelle Gallie); ed all’incontro il volgare latino stabilitosi in detti luoghi, ha durato con maggiore o minore alterazione, e dura dal suo stabilimento fino ad oggidí? In qualunque maniera dunque, le parole greche che oggi sono ''volgari'' (non dico le scientifiche, o proprie de’ soli scrittori) nell’italiano o nel francese, (e cosí nello spagnuolo); quelle che appartengono propriamente a queste lingue, e possono considerarsi come loro primitive; dovettero essere necessariamente nell’antico volgare<section end=2 />
{{ZbPensiero|1040/1}} Alla p. {{ZbLink|1016}}. In ogni modo le parole greche che si trovano nell’uso familiare e popolare, italiano o francese, (massime se non si trovano presso gli scrittori latini); non possono esser derivate se non dall’antico volgare latino, da qualunque parte esso le abbia ricevute, o dalla Grecia direttamente e ab antico per qualunque mezzo, o da un’origine comune con quella della lingua greca, ovvero dalle colonie greche d’Italia o delle Gallie, o da qualunque <span class="SAL">373,3,Alex brollo</span><section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|1041}} comunicazione avuta colla lingua greca. Come infatti le dette parole avrebbero potuto pervenire a noi, senza passare pel volgare latino? Quando la lingua greca si spense nelle Gallie assai per tempo e cosí pure in Italia (sebben forse piú tardi p. e. in Sicilia, che nelle Gallie); ed all’incontro il volgare latino, stabilitosi in detti luoghi, ha durato con maggiore o minore alterazione, e dura dal suo stabilimento fino ad oggidí? In qualunque maniera dunque, le parole greche che oggi sono ''volgari'' (non dico le scientifiche, o proprie de’ soli scrittori) nell’italiano o nel francese, (e cosí nello spagnuolo); quelle che appartengono propriamente a queste lingue, e possono considerarsi come loro primitive; dovettero essere necessariamente nell’antico volgare<span class="SAL">373,3,Alex brollo</span><section end=2 />